Museo Di Kamal Al Molk (Giardino Negarestan)

Giardino del museo Negarestan, museo Kamal Al-Molk e le loro collezioni

Il palazzo o giardino del museo Negārestān è uno degli edifici antichi e notevoli della vecchia Tehrān e si trova nelle vicinanze della piazza Bahārestān. Questo complesso fu costruito nell’anno 1807 per volontà di Fath Ali Shāh Qājār. A causa della presenza di numerosi dipinti e ritratti del re e della sua corte in palazzi diversi, questo giardino è diventato noto con il nome di “Negārestān”

-Busto di Ferdousi

Questo edificio è stato costruito nello stile “Kolā’e farhangi” (lett: cappello straniero) ed è costituito da due splendidi palazzi dal nome Delgoshā e Tālār-e Qalamdān. Il palazzo Delgoshā o Howz khāneh, è l’edificio più famoso del giardino, è situato al centro di esso in forma di padiglione ottagonale  a due piani.

Il piano inferiore di questa costruzione era l’edificio howz khāneh e quello superiore il palazzo Delgoshā adornato con bei dipinti come il gruppo dei francesi e il Saf-e Salām (lett: fila del saluto) di Fath Ali Shāh. Il Tālār-e Qalamdān  era situato nella facciata nord e ad est del palazzo Negarestān e il suo ambiente interno era abbellito con dipinti murali come quello di Fath Ali Shāh e dei suoi figli e anche immagini di donne nell’atto di danzare e cantare di cui adesso non è rimasta alcuna traccia.

Anche il palazzo Negarestān o Diwankhāneh, la costruzione più importante del complesso, si trovava a sud del palazzo Delgoshā, nella parte dell’andaruni (interna, riservata alle donne) ed era costituito dal grande salone Salām e da alcune stanze e corridoi adornati con quadri.

Il salone Salām che veniva chiamato anche “salone del re” o “salone regale”, era situato nell’ambiente centrale del palazzo e veniva utilizzato per l’accoglienza nelle cerimonie ufficiali. Perciò sulle sue pareti erano impresse belle immagini della cerimonia del saluto di Fath Ali Shāh. Queste pitture, costituite da 118 dipinti a figura intera, mostravano l’immagine di Fath Ali seduto sul trono insieme ai suoi 12 figli e sei accompagnatrici sulla facciata nord e il dipinto degli aristocratici, degli uomini di stato e degli ambasciatori sulle altre due facciate del salone.

Queste scene pittoriche purtroppo col passare del tempo sono andate perdute e l’unica cosa rimasta sono i numerosi rifacimenti e le copie sulla tela eseguite da vari artisti nel corso di diversi periodi. Questo giardino ha 64 stanze, quattro saloni, una biblioteca con 4 sale e 600 metri di metratura. Nella totalità degli spazi interni degli edifici, i saloni sono adornati con lavorazione a specchietti, decorazioni d’argento, disegni d’oro e lampadari preziosi e le pareti delle sale sono abbellite con opere d’arte.

Questo palazzo-giardino che oggi appartiene all’Università di Tehrān, è stato testimone di numerosi eventi storico-politici. Un tempo questo complesso era al servizio di vari istituti culturali-didattici e di ricerca e qui sono state create scuole di specializzazione e una biblioteca.

Purtroppo nel tempo il giardino Negārestān ha subito ingenti danni e molte parti di esso sono scomparse. Nel corso di più di mezzo secolo, un gran numero di personalità scientifico-letterarie e artistiche del paese come: Malek Al-Sha’rāye Bahār, Kāzem Asār, Ali Akbar Dekhodā, Badi’Al-Zamān, Ali Naghi Vaziri, Jalāladdin Hamāii, Sa’id Nafisi, Mahmud Hesābi, Ebrāhim PourDavood, Gholāmhossein Sadiqi, Parviz Khanlari, Mohammad Mo’ayyen, Mohammad Ebrāhim Bāstāni Pārizi, Ali Mohammad Kārdān ecc hanno studiato e insegnato in questo complesso storico.

Questo giardino del museo comprende le seguenti collezioni:
Il prezioso busto di Ferdousi, celebre poeta e autore dello Shāhnāmeh è situato all’inizio del percorso di entrata del giardino del museo Negārestān. Si dice che per crearlo nell’anno 1313  dell’Egira solare si fecero grandi feste per rendere omaggio al poeta iraniano.

Un gruppo di studenti borsisti iraniani, circa 410, decise in Francia sotto forma di lavoro di gruppo e a spese comuni, di commissionare la creazione di un busto  adeguato di Ferdousi al famoso scultore francese Monsier Lorenzi il quale non aveva un’immagine mentale precisa del volto di Ferdousi. Lui stesso disse agli studenti iraniani di leggergli a voce alta, per quanto possibile, una parte delle sue opere artistiche affinché egli potesse comprendere un’immagine migliore del poeta.

Gli studenti ogni giorno gli lessero parti dello Shāhnāmeh finchè egli riuscì a creare questo busto a spese degli stessi studenti. La differenza di questa statua, che nell’anno 1315 dell’Egira solare venne trasferita in Iran e qui collocata, con le altre di Ferdousi è che lo scultore francese non aveva un’immagine del poeta e la creò ascoltando le poesie dello Shāhnāmeh.

-Museo della scuola di Kamāl ol-Molk

Il professore Mohammad Ghaffāri noto come Kamāl ol-Molk, è considerato tra i volti più illustri dell’arte iraniana. Egli nell’anno 1290 dell’Egira solare fondò la scuola Sanāyeh Mostazrafeh, la prima scuola e Università di arte iraniana nel giardino Negārestān che ha esercitato una grande influenza sulla rinascita e sulla diffusione di arti come la pittura, la scultura e il superamento dell’arte tradizionale per giungere a quella moderna.

In questo museo che è stato aperto nell’anno 1392, la scuola di Kamāl-ol-molk e della pittura di Tehrān è stata esaminata e le sue opere e quelle di due generazioni di suoi allievi sono state esposte pubblicamente; si tratta di 130 esempi di dipinti di Kamāl-ol-Molk e quasi 40 dei suoi allievi e di ben noti artisti iraniani come: Abulhassan Sadighi, Ārshāk, Eskandar Mostaghani, Esmail Ashtiāni, Ja’far Petgar, Jamshid Amini ecc..

Accanto ai quadri di Kamāl-ol-molk sono state messe in mostra opere come antiche fotografie degli allievi e dei professori della scuola Sanāyeh Mostazrafeh e del giardino Negārestān e antiche miniature piccole e grandi, regolamenti e scritti a mano della scuola.

-Collezione delle statue miniature antropologiche di Jahāngir Arjmand

Il Professore Jahāngir Arjmand è tra gli attivisti nel campo dell’arte nel ramo della progettazione e della realizzazione di statue miniature che nell’anno 1391 dell’Egira solare ha donato una parte delle sue opere al giardino del museo Negārestān. Questa preziosa collezione dimostra l’antichità culturale, politica e sociale dell’Iran.

Per la realizzazione di tutte queste sculture è stato utilizzato il polisterene, la lana di pecora di colore naturale, e in alcuni casi i capelli umani e gli abiti, le scarpe e i cappelli sono stati cuciti a mano. Per realizzare gli oggetti intorno alle statue è stato adoperato sempre il polisterene, la carta, il cartone, il legno e piccoli oggetti da gettare via.

-Collezione di miniature e dell’intarsio su pelle del maestro Ali Asfarjāni

Collezione di dipinti di Ali Asfarjāni: questo maestro è stato annoverato tra gli artisti più rappresentativi del paese nell’ambito delle arti manuali e nazionali e ha creato numerose opere tra cui miniature e intarsio su pelle. Nel salone della collezione dei suoi dipinti, nella sezione speciale che racchiude le sue opere, 18 miniature, la tecnica della bruciatura dell’intarsio sono tra le opere più significative e ammirevoli donate da questo maestro iraniano.

Le immagini di queste opere si basano solitamente sulle poesie e sulla letteratura classica iraniana oppure sulle storie e sui racconti religiosi.

Collezione e salone di Mahmud Ruh Alāmini

Collezione etnografica: la maggior parte delle foto o per meglio dire dei capolavori visivi presenti in questa collezione del salone, sono tutte frutto del talento e del pensiero creatore del Dr. Mahmud Ruh Alāmini. Egli nacque in una zona chiamata Kuh Benān nella regione di Kermān e conseguì la laurea presso la facoltà di lettere dell’Università di Tehrān. La raccolta di fotografie (dalla ricerca dell’ acqua fino all’ottenimento del pane), è una delle collezioni fotografiche senza eguali dove Ruh Alāmini nel modo migliore possibile  ha trasferito in immagini lo sforzo dei contadini iraniani nelle fasi della semina e del raccolto che hanno portato alla preparazione del pane per un gran numero di persone.

Questa raccolta di fotografie artistiche testimonia il pensiero e lo sforzo di qualche millennio degli abitanti di questo paese per ottenere il pane. La scavatura (scavo del canale sotterraneo), l’attenzione alla serie dei pozzi, l’importanza della comparsa dell’acqua nella vita del villaggio, l’immagine della piscina, il metodo di distribuzione dell’acqua, lo scavo della terra da lavorare,  lo  spargimento del concime e dell’acqua, l’aratura, la semina, la sarchiatura, l’attenzione al prodotto, il raccolto, la divisione del seme dal fusto, la pulitura, la pesatura e la divisione del grano, la produzione della farina, la cottura del pane e infine il cibarsene, sono tra le fasi dell’agricoltura tradizionale che, mostrate per mezzo dell’immagine, hanno reso possibile questa esposizione.

Questa raccolta di fotografie nell’anno 1390 è stata donata dalla moglie dell’artista al giardino Negārestān.

Collezione di Malek Al-Sha’rāye Bahār

Mohammad Taghi Bahār noto come Malek Al-Sha’rāye Bahār, è un poeta, compositore di canzoni, letterato, professore dell’Università di Tehrān, giornalista e politico influente della storia contemporanea dell’Iran. La collezione di Mohammad Taghi Bahār che venne inaugurata nell’anno 1394 dell’Egira solare, è una raccolta di momenti importanti del periodo della gioventù e della sua età matura che comprende: scritti a mano, documenti digitali, una parte di libri preziosi e un busto di bronzo e tutto è stato donato dalla figlia al giardino del museo Negārestān.

Saf-e salām di Fath Ali Shāh

Il saluto era una riunione ufficiale alla presenza dello Shāh durante la quale i ministri e coloro che rivestivano una carica, presentavano allo Shāh un resoconto degli affari dello stato e talvolta persino i principi erano obbligati a prendere parte a questa cerimonia.

Nel momento del saluto tutti i presenti stavano in piedi e in silenzio assoluto e facevano la fila di fronte allo Shāh; tra questi chiunque fosse più anziano o rivestisse una carica più importante stava più vicino allo Shāh e quest’ultimo, seduto sul trono regale, riceveva il loro saluto.

Considerando quanto detto, i dipinti del Saf-e salām venivano ritratti con combinazioni simmetriche e con una dimostrazione grandiosa di potenza, per lo più con lo scopo di dimostrare l’entusiasmo regale, la grandezza del regno, l’influenza del potere e l’importanza di questa sovranità nelle menti del popolo-sia all’interno che all’esterno del paese- di cui abbiamo esempi oltre al giardino Negārestān, nel palazzo Salimānieh di Karaj, nel palazzo regale di Qom, nel palazzo Nezāmie di Tehrān e anche-sotto forma di dipinto-nel palazzo Niāvaran e in qualche altra collezione e galleria d’arte.

La collezione di affreschi murali del Saf-e Salām di Fath Ali Shāh che comprende 54 dipinti separati, dopo alti e bassi e numerosi spostamenti, nell’anno 1394 venne trasferita al giardino Negārestān e nel contesto di una struttura a tre lati-nella stessa forma precedente-fu collocata sulle tre facciate del salone Foruzānfar di questo edificio.

Questa pittura murale delle dimensioni di 2,15×20 metri che è stata disegnata con la tecnica del colore e dell’olio su una base di stucco, raffigura il tema della fila per il saluto allo Shāh e il suo senso politico ed epico. L’importanza di questa opera, a parte la tecnica artistica e le dimensioni spettacolari, sta nel suo aspetto storico e politico, poiché tutti i figli e i nipoti di Fath Ali Shāh a quel tempo-in cui ognuna delle diverse etnie iraniane aveva una posizione politica e governativa- sono stati raffigurati con un’immagine simile, una veste particolare, citando il nome di ognuno e in ordine di età e posizione.

-Salone Monir Farmānfarmāyān

Monir Shāhrudi Farmānfarmāyān, è una pittrice e collezionista dell’arte popolare e l’unica artista  negli ultimi 40 anni ad aver utilizzato per creare le sue opere moderne la combinazione di specchi, forme geometriche, motivi e la tecnica della pittura a vetro rovesciato. Il suo stile particolare combina composizioni di specchi, khātam (antica tecnica persiana di intarsio), geometrie islamiche e disegni architettonici.

Nel salone permanente di Monir Farmānfarmāyān c’è un’esposizione che comprende 51 opere pregevoli donate da questa pittrice alla collezione del giardino del museo Negārestān. Queste, a causa del loro stile particolare che è una sorta di astrazione geometrica, sono considerate un’unione di disegni tradizionali islamici e moderni.

Inoltre la combinazione di mosaici tradizionali su vetro e i modelli geometrici islamici hanno potuto, con una comprensione artistica moderna, apportare un valore particolare a queste opere.

Questa esposizione è stata inaugurata nell’anno 1396 alla presenza di Monir Shāhrudi Farmānfarmāyān, di responsabili, di un gruppo di artisti e amanti dell’arte ed è stata esposta pubblicamente.

-Stanza delle piastrelle del museo Negārestān

L’arte della piastrellatura in Iran è stata utilizzata fin dai tempi antichi come un elemento importante nell’architettura per la decorazione degli edifici. La piastrellatura del periodo Qajar è stata tra le arti più dinamiche di quell’epoca conferendo agli edifici architettonici un aspetto particolare.

Nell’edificio principale del palazzo o del giardino Negārestān e degli altri suoi palazzi per le decorazioni è stata utilizzata la piastrellatura.

Nella stanza del giardino Negārestān dedicata a questa arte si trova una collezione varia di piastrelle e ornamenti decorativi architettonici che con il passare del tempo si è conservata e per lo più appartiene ai secoli 13-14 dell’Egira lunare. Queste opere spesso fanno parte di mura, pareti e portali e sono state create con disegni di piante con tecniche pittoriche smaltate, a intarsio e con stampo a rilievo.

-Caffè Tehroon

Il Caffè Tehroon  con lo stile del mausoleo di Hāfez a Shirāz, è l’unica struttura ristorativa del giardino Negārestān. In questo luogo ci si può sedere a tavoli e su sedie antiche che un tempo venivano considerati gli oggetti più moderni e si può gustare in compagnia una tazza di caffè o di altri distillati naturali; un posto dove viene trasmessa per lo più musica tradizionale antica che è in armonia con l’ambiente del Caffè.

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