Bāmbu bāfi (L’arte di intrecciare il bambù)

Bāmbu bāfi (L’arte di intrecciare il bambù)

Il bambù è stato importato in Iran, insieme ai semi del tè, da Kāshef ol-Saltaneh.

Secondo molti, l’industria del Bāmbu bāfi ha conosciuto il suo esordio con l’arrivo a Lāhijān di un Maestro cinese. Grazie all’aiuto degli artigiani iraniani che furono suoi discepoli, l’arte conobbe una sua crescita e un suo progressivo perfezionamento.

Il Bāmbu bāfi è una delle arti manuali tipiche della Provincia di Gilān le cui materie prime vengono ottenute dalle canne di bambù. Gli esordi del Bāmbu bāfi, così come quelli della coltivazione del tè, risalgono a circa cent’anni fa e il suo centro di produzione più importante si trova a Lāhijān, in particolare nell’area di Liyālestān. Il bambù si trova intorno agli stagni ed in prossimità dei fiumi che scorrono nelle vicinanze delle città di Lāhijān e di Rasht, ambienti particolarmente umidi. Tali prodotti hanno una natura sia decorativa che funzionale. In Iran i luoghi maggiormente favorevoli per la crescita del bambù sono: Liyālestān, Ali Ābād e più o meno tutti i punti a nord del Paese.

Col bambù si possono produrre, in misure diverse: vassoi (per cioccolato o frutta), lampadari, abat-jour, sedie ecc.

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