Pateh duzi (selsele duzi)
Tessitura di vari tipi di stoffe tradizionali
Tessuti a mano tradizionali: tutto ciò che con le mani o con l’aiuto di strumenti semplici viene tessuto è chiamato “dast-bāft” (lett: annodato, tessuto a mano). Ci sono stoffe che diventano vestiti, tappetini, altri oggetti e talvolta elementi decorativi. In generale i tessuti a mano sono di due tipi: quelli tessuti a macchina e quelli tessuti con il telaio. Quelli a macchina o stoffe tradizionali sono oggetti prodotti con l’aiuto di macchine tessili e simili, come le stoffe semplici e con disegni, il broccato, il termeh, il velluto, i tappetini ecc…Ciò che è rimasto della tessitura tradizionale dell’Iran è costituito da macchine per la lavorazione del broccato e del velluto che si trovano nei laboratori delle arti tradizionali dell’Ente per i beni culturali nelle città di Tehrān, Kāshān, Esfahān e Yazd. Oltre a quelle, anche nelle zone di Yazd, Kāshān, Kermān, Khuzestān, Gilān, Mazandarān, Azerbāijān, Kurdistān e Kermānshāh vengono tessute stoffe in modo tradizionale. Alcuni tipi di queste stoffe sono: she’er (stoffa con i peli di animale o la seta viene tessuta con la macchina chāhārvardi), canapa, broccato, termeh, velluto e stoffe usate per i tappetini. Le altre stoffe tradizionali si possono elencare di seguito: stoffe spesse e di lana come la tunica che viene preparata con la lanugine di cammello o con la lana di pecora e il suo luogo di produzione è il villaggio di Mohammadieh nella città di Nāiin. Stoffe di lino o di cotone usate come sopracoperta, copriletto, copri pavimenti o coprilenzuola che di solito hanno un disegno a quadretti e a righe e il cui luogo di produzione è nelle città di Esfahān, Yazd, Ardakān e Shushtar. Lo scialle famoso chiamato Hossein Gholi Khān a Yazd, ghanāviz a Yazd e Kāshān, suf a Bushehr, Jājimce o hammām sari nel paesino Ziārat a Gorgān e Ālādasht nel Mazandarān, ghatn che è un tipo di stoffa estiva a Yazd, dārāi o ikāt a Yazd, chādor shab (coprilenzuola) a Sirjān e anche il chādor shab di seta di Ghāssem Ābād di Rudsar, sono altri tessuti a mano tradizionali dell’Iran.
Tessuti con il telaio: sono tessuti a mano con l’aiuto di telai orizzontali e verticali. Questi prodotti sono di due tipi: tessuti lanosi con il telaio come alcuni tipi di tappeti: nelle città di Esfahān, Qom, Sāveh, Marāgheh, Banāb e Zanjān, Tabriz, Nāiin, Kermān, Kāshān, Bijār e Arāk, Chahārmahāl e Bakhtiāri, Mashhad, Sabzevār, Sistān e Baluchistān, Gonbad, Shirāz, Sanandaj e tra i nomadi dell’Iran e tessuti con il telaio senza peli come i kilim, quelli reversibili (semplici) e quelli monoverso (Sumākh: varani e shiriki pich).
La tessitura del Barak
Il barak è un tipo di stoffa morbida, aderente e spessa che viene tessuta a mano ed è ricavata dalla lana del cammello o dalla lanugine della capra e con cui vengono cuciti abiti invernali. Il barak più richiesto viene fornito dalla lanugine della capra e un tipo più economico dalla lana del cammello. Esso possiede una delicatezza e al tempo stesso una robustezza particolare e di solito viene usato per preparare e cucire giacche da uomo. Il calore delle stoffe molto spesse e morbide del barak, lenisce i dolori muscolari ed è curativo anche per i dolori articolari. Esso normalmente ha un suo colore e viene prodotto nelle tinte marrone, nero, bianco, latte, crema e grigio. In passato erano per lo più i dervisci che fabbricavano con il barak tuniche e cappelli e in seguito, con il miglioramento della sua qualità, anche i re e i governanti indossavano tuniche e caftani di barak.
Oggi il barak in Iran è raro. Bajestān, Gonābād, Ferdous e Bashruyeh nel Khorāsān sono i villaggi principali di produzione di questa stoffa che viene tessuta anche nella regione di Kermān.Varietà famose di essa si trovavano in passato presso le tribù di Hazāreh (Barak di Hazāreh) a Bashruyeh (regione Khorāsān) e attualmente Mashhad è il centro di vendita del barak. Questa industria della lana fino a qualche decina di anni fa, confezionava una gran parte degli abiti maschili delle zone citate e molte persone con essa creavano coprispalle, coperte, giacche, gilet, cappelli ecc..
(Questa stoffa in Francia è nota con il nome di bouracan e in Spagna con quello di barracan)
I dipinti della casa del caffè
I dipinti della casa del caffè sono un tipo di pittura iraniana a olio. I cantastorie hanno un ruolo importante nel descrivere queste abilità artistiche; essi di solito narrano storie marziali, religiose e conviviali relative ai dipinti. Questo tipo di pittura raggiunse il suo apice alla fine dell’epoca Qajar, in concomitanza con il periodo in cui stava per affermarsi la rivoluzione costituzionale in Iran. L’inzio di questa arte si rifà alla lettura delle storie, alla commemorazione in versi elegiaci e alla recitazione della tazieh in Iran che ha una lunga tradizione antecedente alla diffusione delle case del caffè e del tè. Questo tipo di pittura costituì un fenomeno nuovo nella storia artistica dell’Iran; è una combinazione di valori religiosi e patriottici che rappresenta i mirmidoni delle epopee, l’altruismo dei leader religiosi, i dodici Imam così come gli atleti eroici nazionali. Molti di questi dipinti rappresentano l’Āshurā e le storie dello Shāhnāmeh.
Quando si affermò la rivoluzione costituzionale, si diffuse una grande consapevolezza nei pensieri del popolo e il numero di persone in cerca di libertà aumentò notevolmente. Una volta che questa arte popolare fu rimessa in uso, le storie epiche, religiose e le guerre nazionali per la libertà, divennero un mezzo per rendere le persone consapevoli spingendole a lottare. A quel tempo i pittori delle case del caffè fecero dei dipinti così notevoli che questa arte in seguito divenne popolare nella società. Anche i panegiristi così come i narratori leggevano storie con l’aiuto di questi dipinti nelle hussanyeh, nei tekyeh e nelle case del caffè che ebbero un ruolo enorme nel mantenere vivi questi eventi.
Hossein Qollar-Aqasi era un notissimo pittore delle case del caffè che eccelleva nei dipinti epici. Anche Muhammad Modabber è una grande personalità nell’ambito dei dipinti religiosi. Notevoli opere di questi artisti sono conservate nel Museo Reza Abbasi.