Shisheh gari (Arte del vetro soffiato)

Shisheh gari (Arte del vetro soffiato)

Scavi archeologici hanno dimostrato la diffusione dell’arte del vetro soffiato nell’Iran dell’era degli Achemenidi. Bottiglie di vetro sono state rinvenute in prossimità del tempio di Choghā zanbil. Con la scoperta di oggetti in vetro risalenti al periodo dei Parti e dei Sassanidi, è possibile affermare che l’industria del vetro era pienamente fiorente in Iran. Erano impiegati due metodi di lavorazione (“Damidan dar qāleb” e “Damidane āzād”).
Il più antico oggetto in vetro, in Iran, va fatto risalire a duemila anni prima della nascita di Cristo. Alcuni reperti, che vanno da un periodo che oscilla fra il 2000 e il 1000 a.C., constano di boccette per profumi, braccialetti, scodelle e caraffe. Dall’era selgiuchide fino a quella dei Moghul, artisti di diverse città dell’Iran si sono distinti per la produzione di splendide stoviglie arricchite con varie decorazioni (smaltate, intagliate o recanti immagini aggiunte).
Con l’avvento dell’Islam, la maggior parte di questi artisti migrò alla volta di Damasco o di Aleppo, in Siria. Qui non solo cambiò drasticamente la forma del vetro, ma la presenza di pitture e di lavori di calligrafia su questo (operate mediante smalti colorati) divenne tipica. Un tipo di vetro chiamato “Mināyi”, inoltre, fece il suo esordio.
Il periodo selgiuchide (secoli V e VI post-Egira) è ritenuto il primo periodo di splendore dell’arte del vetro soffiato in Iran.
In seguito, con l’avvento della dinastia safavide, vennero costruite diverse fabbriche sia a Esfahān che a Shirāz. Gli artisti iraniani vennero, inoltre, fatti affiancare da un nutrito gruppo di esperti veneziani.
Oggigiorno, alcuni esempi di quest’arte risalenti all’Iran antico sono esposte al Museo Ābgineh di Tehrān. Attualmente, sono operative diverse fabbriche, sia a Tehrān che in altre città – Esfahān, Meymand (Fārs), Qamsar (Kāshān), ecc.

Mo‘arraqe shisheh (Il mosaico di vetro)

Uno dei prodotti artistici manuali tipici di Esfahān è il Mo‘arraqe shisheh. Dall’era safavide in poi, ci si serviva di un tipo di mosaico in vetro per la ornamentazione di edifici e palazzi importanti. Le immagini create erano totalmente geometriche. Quest’arte è utilizzata ancora oggi per decorare edifici tradizionali.

Pittura sul retro del vetro

La pittura sul retro del vetro è un’arte importata, in era safavide, in Iran dall’Europa dell’Est, dall’India e dalla Cina.
Alcune tematiche e motivi utilizzati nella pittura sul retro del vetro sono: fiori, gol o morgh, episodi religiosi, immagini di panorami, versi del Corano, ecc.

 

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