Mausoleo di Mirza Kuchak Khan Jangali
Il mausoleo di Yunes Ostādsarāi noto come Mirza Kuchak Khan Jangali o comandante Jangal (1257-1300 Egira solare) si trova nella città di Rasht (regione Gilān) ed è relativo al periodo Pahlavi, all’ anno 1390 (Egira solare) mentre l’ampliamento e la costruzione dell’edificio in suo ricordo e del portale di questo complesso è stato realizzato dopo la rivoluzione islamica.
Mirzā Kuchak Khān Jangali era un combattente della rivoluzione costituzionale e capo del movimento Jangal che si batteva contro la violazione dei confini e l’indipendenza dell’Iran dagli stranieri.
L’edificio in suo ricordo, tra il mausoleo e il cimitero Soleimān Dārāb, bello nella sua semplicità è stato costruito tenendo conto dei canoni dell’architettura tradizionale e nella forma di un ottogono regolare, una delle forme geometriche architettoniche usuali dell’Iran, con otto belle colonne e capitelli lignei tutto intorno al mausoleo.
Gli elementi che costituiscono questo edificio sono per lo più mattoni, piastrelle, argilla e legno e tutti sono considerati materiali locali la cui combinazione con l’ambiente verde e gli antichi alberi intorno, richiamano la foresta e si adattano allo spirito liberale di quel personaggio combattente.
Intorno al mausoleo di questo grande uomo, protagonista storico delle lotte del Gilān e dell’Iran, sono sepolti anche i corpi dei militanti del movimento Jangal i cui nomi sono incisi sui rispettivi sepolcri. Accanto alla tomba di Mirzā c’è anche il mausoleo di un poeta famoso e popolare di questa regione, Shivan Fumani e altri celebri di questa zona.
Questo luogo e nelle sue vicinanze il palazzo Kolāh Farhangi, la casa museo di Mirzā Kuchak Khān e il museo Ganjineh sono tra le attrattive turistiche di Rasht. E’ interessante sapere che la sepoltura della testa di Mirzā Kuchak Khān-che fu separata dal corpo e si trovava a Tehrān- fu sepolta accanto alla sua statua nel villaggio Khānqāh Gilvān (confine tra la regione Gilān e Ardabil), con 44 anni di distanza! La testa e la statua sono poi state trasferite nel luogo del sepolcro attuale.