Hammam Ganjali Khan

Hammam Ganjali Khan

L’hammam Ganjali Khān è uno degli edifici dell’omonimo complesso nella città di Kermān (regione omonima) che fu costruito nel 1611 all’epoca dello Shāh Abbās.

Questo hammam, avvalendosi dell’abilità dei maestri pittori, piastrellisti e dello stucco iraniani nella forma migliore di queste arti, è stato realizzato simile ad un museo.

Questo hammam storico è composto dalle seguenti parti:

Portale

Il portale è costituito da mattoni semplici e azzurri, un bordo di marmo, i dipinti con immagini di Bahram Gur, Khosrow e Shirin, i re nell’atto di cacciare, la carovana di cammelli e gli animali predatori, la lavorazione a muqarnas, un’iscrizione con una poesia incisa su marmo e decorazioni in stucco.

Corridoio di ingresso e vestibolo

Il corridoio di ingresso che comprende un corridoio irregolare-ostacolo alla vista dell’interno dell’hammam e causa della conservazione del suo calore, un piccolo vestibolo e un portale dipinto con uccelli marini intagliati.

Spogliatoio e myāndar (tepidarium)

Lo spogliatoio è un grande ambiente coperto e ottagonale al cui centro si nota una vasca a otto lati. Tutt’intorno sono collocate sei panche per sedersi e per cambiarsi. Questo spazio in perfetta armonia è stato eretto su colonne stabili e una combinazione idonea delle superfici maiolicate dipinte e colorate, le pietre di marmo, il suono dell’acqua e l’illuminazione hanno creato un ambiente piacevole.

Ogni padiglione di questo ambiente è riservato ad un livello sociale: i discendenti del Profeta, i clerici, i signori locali, i nobili, i commercianti del bazar e i contadini.

In questo hammam si trova anche un ambiente chiamato myāndar (tepidarium) che in realtà è un piccolo spogliatoio che impedisce il verificarsi di scambi di calore tra lo spogliatoio e il calidarium.

Una parte del tepidarium è lo spogliatoio e l’altra parte è un ambiente a sei lati che accede al calidarium.

Il vestibolo che separa dal calidarium

L’ambiente di mezzo è un vestibolo a meandri tra lo spogliatoio e il calidarium che ha ingressi a forma di arco dell’altezza di circa due metri. Questo, che mantiene l’aria all’interno del calidarium, giunge ad un vestibolo centrale dove ai due lati ci sono delle panche; questa parte è stata rivestita con piastrelle colorate con motivi floreali e immagini di musicisti.

In alcune sezioni dei vestiboli ci sono piccoli archetti maiolicati con disegni di fiori, fogliame e bergamotto.

Calidarium e khazineh

Il calidarium è di forma rettangolare e ha una vasca di acqua fredda con un arco simile ad un tabernacolo e ha un bell’aspetto con maioliche e lavorazioni a stucco. Anche il sistema di realizzazione del canale dell’acqua e delle fontane della vasca è stato progettato con una precisione tale e senza difetti tanto da essere considerato tra le meraviglie architettoniche dell’hammam.

In questa parte si vede un unico blocco di pietra con lo spessore di 10 cm. Questa pietra è talmente lucida che trasmette la luce all’interno del bagno. Qui le persone da sopra questa pietra misuravano lo scorrere del tempo e colloquialmente la chiamavano la pietra dell’orologio del tempo.

L’architettura del soffitto della stanza della caldaia corrisponde al suo pavimento e questa armonia si mostra al visitatore come una delle raffinatezze dell’edificio.

Il khazineh ha tre vasche indipendenti; quella centrale per l’acqua calda e altre due vasche per l’acqua tiepida. Accanto a questa parte si trova un ambiente ottagonale che è noto con il nome di khalvat (stanza riservata ai personaggi autorevoli, collocata vicino al garmkhāneh, calidarium e dotata di vasca).

Il calore dell’hammam veniva procurato grazie alla fornace; l’insieme del corridoio, della stanzetta e del recipiente di rame nel pavimento e sotto il khazineh viene chiamato fornace, golkhan, tyun o pātyun.

Nel pavimento e al centro del khazineh veniva utilizzato un recipiente di rame formato da una piccola cavità. Sotto di esso c’è una stanzetta che grazie ad un corridoio accede all’esterno dell’hammam. Una persona di nome “tun tāb” nei periodi di tempo prestabilito nella fornace dava fuoco alla legna da ardere e ad arbusti affinché l’acqua all’interno del khazineh rimanesse calda.

Il fumo e il vapore della fornace all’inizio passava da alcune intercapedini del pavimento dell’hammam. Queste sono dei fori di areazione sotto il pavimento del calidarium che hanno diverse condutture. Il fumo e il fuoco, dopo il passaggio attraverso questi, uscivano tramite una canna fumaria. In effetti essi avevano la funzione di radiatore e facevano passare il fumo della fornace dai fori affinchè il pavimento dell’hammam si riscaldasse.

Fino all’anno 1316 dell’Egira solare la gente utilizzava questo bagno pubblico; nel 1347 questo edificio venne restaurato e ricostruito ed adibito a museo di antropologia in cui sono in mostra statue di cera di personaggi di vari luoghi e appartenenti a diversi livelli della società di quell’epoca come i clerici, gli artigiani, la gente comune ecc.. Inoltre, oltre alle statue di coloro che erano addetti al lavaggio, in questo luogo sono esposti recipienti come bacinelle, ciotole e oggetti come teli per coprire la parte inferiore del corpo, la polvere di giuggiola o ziziphus, l’hennè, antichi vassoi, pettini tradizionali, vari specchi, pietre pomici antiche e oggetti per il lavaggio del corpo.

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