Santuario di Shah Nematollah Vali

Santuario di Shah Nematollah Vali

Il santuario di Seyed Nur Al-Din Nematollah Ben Mohammad Ben Kamal Al-Din Yahia Kaveh Banāni Kermāni noto come Shāh Nematollah Vali o Seyed Nur Al-Din Shāh Nematollah Vali Māhāni Kermāni, è il luogo di sepoltura del famoso mistico, letterato e grande poeta iraniano (730-832 Egira lunare) situato nella città di Māhān (regione Kermān).

Questa costruzione storica-religiosa risale all’epoca safavide. L’edificio originario era una stanza quadrangolare coperta da un arco a cupola all’interno di un grande giardino che venne eretto nell’anno 840 dell’Egira lunare e nei periodi successivi accanto ad esso furono edificate altre costruzioni.

Il santuario Shāh Nematollah Vali comprende un complesso di edifici di periodi storici differenti (sei secoli; dai Timuridi ai Qajari) ed ognuno, considerando il proprio passato storico, mostra una parte dello stile architettonico iraniano islamico con elementi decorativi come la lavorazione a piastrelle e a stucco, i muqarnas e la pittura.

Questo storico luogo di pellegrinaggio ha tre cortili aperti sul davanti con una vasca e un boschetto di alberi, due portali di ingresso, piccoli e grandi locali, minareti maiolicati, il portico Shāh Abbāsi o Dar Al-Hafāz con un portale di acciaio su cui è inciso in rilievo il nome dei dodici Imam (A), il cortile Vakili o Vakil ol-Molki o Mahdie, il cortile Atābaki, il cortile Mirdāmād con quello Shāh Abbāsi, il cortile Hosseinyeh o Beigalrabigi con minareti dell’altezza di 42 metri che terminano nella casa Motavali Bāshi.

Questa casa attualmente è stata trasformata in “hotel del giardino tradizionale Motavali Bāshi di Māhān”. Nella costruzione delle porte di ingresso che probabilmente sono state realizzate in India, sono stati utilizzati disegni geometrici intarsiati nel legno e pezzi di avorio di elefante.

Sotto la tomba color turchese si trova il mausoleo di Shāh Nematollah Vali il cui sepolcro è di marmo e su cui è stato scritto un versetto del Corano attorno al quale sono riportati i nomi dei dodici Imam (A). In una parte del sepolcro c’è un piccolo spazio decorato che era il luogo del chelleneshini (periodo di adorazione, preghiera e devozione che durava quaranta giorni) di Shāh Nematollah Vali.

Museo

Nella parte superiore del vestibolo di ingresso è situato il museo Shāh Nematollah, la libreria e il mausoleo di Amir Nezām Garousi (politico, letterato e noto volto dell’epoca qajara). L’edificio in stucco e mattoni del museo antico 130 anni è noto come palazzo o portale Amirieh e un tempo era il luogo di raduno dei sufi e dei dervisci.

In questo museo i kashkul (ciotole con catena) abbelliti con calligrafia e disegni (il più importante simbolo dei dervisci), asce scolpite (piccole accette che i dervisci portavano sulle spalle) unitamente a spade intarsiate con la fodera in pelle, scudi di pelle di rinoceronte e acciaio, libri di calligrafia, litografie e stampe rare, alcuni pateh, termeh, e scialli, recipienti in ceramica e cristallo sono tra gli oggetti di valore conservati nel museo.     

Accanto a questo complesso si trova un caravanserraglio che risale all’epoca qajara e attualmente è semi distrutto. Un canzoniere di poesie comprendente qaside (odi panegiristiche), ghazal (liriche), tarjih band (strofe con rima del tipo qasida unite da un verso ritornello), masnavi (lungo poema in distici a rime baciate), qet’e (frammenti), do beiti (doppio distico) , robā’i (quartine), un libro di istruzioni e i trattati di Shāh Nematollah Vali, rientrano tra le sue pubblicazioni

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