Musica Classica persiana – Il periodo Safavide

Musica Classica persiana – Il periodo Safavide

Antonio Di Tommaso

Lavvento del regno Safavide segnò un nuovo periodo di splendore per la vita musicale di corte nelle città dell’Iran. GIà con Shah Esmail I (1502-1524) la città di Tabriz divenne un ricco centro musicale: questo sovrano tenne in alta considerazione la musica degli ashìq, ovvero dei bardi azeri, e si dilettava egli stesso nella scrittura di versi sull’amore mistico e nel suonare il liuto a manico lungo SÀZ o QOPÙZ. Fu in questo periodo anche che la pratica musicale persiana influenzò decisamente la più giovane musica delle corti turco-ottomane, le quali ospitavano nei secoli XVI e XVII numerosi musicisti e cantanti persiani.
Durante il regno di Shah Abbàs I (1587-1528), presso la corte della nuova capitale Isfahàn, la vita musicale e artistica raggiunse probabilmente il livello più alto, come ben documentano le numerose raffigurazioni miniaturiali e artistiche rappresentanti vari aspetti della vita musicale. Vi erano presso la corte quattro gruppi di musicisti: le donne, gli uomini, gli armeni e i georgiani, più alcuni gruppi di eunuchi, com’era in usanza presso le corti europee della stessa epoca. I compositori più importanti che la storia ricorda furono Shàh Moràd, Mohammad Qazvini, Aqà Mo’men e il georgiano Amir Khàn Gorji. In questo periodo riprese anche una fiorente produzione di trattatistica musicale, dedita però ad un’attività puramente descrittiva della pratica, oppure ad una speculazione simbolica e cosmologica; non v’è più traccia ormai dell’atteggiamento analitico che contraddistinse i primi grandi teorici e la scuola sistematista. Nel discutere della pratica musicale e dell’interpretazione, questi trattati suggerivano la concatenazione coerente dei brani o delle entità modali, in modo tale da formare delle suites, in cui si cominciava e si terminava con lo stesso modo musicale, proprio come nella pratica dei dastgah-ha, che si andrà formando gradualmente dall’inizio del XIX secolo per culminare nella creazione del radif, da parte dei maestri della corte Qajar.

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