Kamal ol-Molk(1848-1940)

Kamal ol-Molk

Mohammad Ghaffāri, noto come Kamal ol-Molk, è un pittore e artista iraniano nativo di Kāshān (1848-1940). Egli è stato uno dei personaggi più famosi ed influenti della storia dell’arte contemporanea dell’Iran.

Mohammad iniziò i primi studi nel suo luogo di nascita e per apprendere la pittura si recò a Tehrān; alla fine del terzo anno di studio presso la scuola Dar ol-fonun, durante una visita a questo luogo lo Shah, dopo aver osservato un esempio delle sue opere pittoriche, lo invitò a corte per far conoscere la sua arte. L’artista con la sua presenza alla corte, prima ricevette l’ appellativo di khān e poi gli fu assegnato un servitore personale. Dopo un po’ lo shah diventò suo stesso allievo e gli conferì il titolo di Naqāshbāshi e poi di Kamal ol-Molk (perfezione sulla terra).

Mohammad nel periodo in cui era alla corte realizzò 170 quadri tra cui il più famoso è la “Sala degli specchi” che riporta per la prima volta la firma “Kamāl ol-Molk”.

Nell’anno 1276 (Egira solare) a causa del grande desiderio di approfondire il metodo naturalista europeo, si recò in Europa per studio. Egli passò più di tre anni a Firenze, Roma e Parigi e nei musei si dedicò a copiare opere pittoriche, tra cui quelle di Rembrandt e Tiziano.

Il viaggio in Europa ebbe un’influenza positiva sul suo stile e persino sulla sua visione artistica. Kamāl ol-Molk nel 1279 per ordine di Mozaffar Al-Din Shah tornò in Iran e proseguì il suo lavoro a corte ma in pratica non riuscì a trovarsi d’accordo con le richieste del nuovo re.

In seguito si recò in Iraq e vi rimase qualche anno. In concomitanza con la rivoluzione costituzionale fece ritorno in Iran e con la pubblicazione di articoli e la traduzione di alcune opere di scrittori costituzionalisti francesi, prese parte attiva al movimento popolare.

Negli anni successivi fondò e diresse la scuola Sanāye Mostazrafeh e fu  maestro di  allievi molto noti. Poco dopo, a causa delle divergenze con i ministri del governo, abbandonò l’insegnamento e il lavoro statale e andò in esilio nel villaggio di Hossein Ābād a Neishābur; a causa di un incidente divenne cieco da un occhio ma fino agli ultimi anni della sua vita in quello stesso luogo continuò a dipingere.

Kamāl ol-Molk che dipingeva soprattutto ritratti e paesaggi, con la sua presenza nel campo della pittura con  innovazioni nello stile e nel metodo, creò una stagione nuova nelle arti visive in Iran. Tra le sue opere si possono citare le seguenti: “Panorama di Safi Ābād, “I musicisti”, “La fontana di Sāhebqarānieh”, “Cascate gemelle”, “L’uomo egiziano”, “il veggente ebreo”, “Il villaggio di Maghānak”, “Autoritratto dell’artista”, “Ritratto di Sani’ Al-douleh”, “Profilo dell’artista”, “Panorama delle montagne di Shemirān” ecc..

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