Khosrow e Shirin, Amore nel poema persiano di Nizami Ganjavi. A Catania
Dopo il grande successo a Roma
“Ché, in vero, il grande amore nasce
dalla gran cognizione della cosa che si
ama e, se tu non la conoscerai, poco o
nulla la potrai amare.
Leonardo da Vinci
Conoscere è la più grande opportunità per l’essere umano di dialogare con il mondo, soprattutto con quelle parti che non appartengono alla propria sfera ordinaria o alle dimensioni a cui si è abituati. Venire a contatto con punti di vista diversi, con modi di intendere arte, cultura e tradizioni differenti da quelli che frequentiamo di solito, provoca stupore e disorientamento, ma anche gioia di scoprire qualcosa di fondamentale.
Nelle scuole occidentali si parla molto raramente di arte o letteratura orientale, e tantomeno nei conservatori di musica , mentre molti capolavori provenienti dall’Oriente attendono ancora di essere divulgati e conosciuti, soprattutto dalle nuove generazioni. Uno degli esempi più clamorosi ci viene offerto dalla poesia persiana, una vera e propria costellazione di poemi storici e spirituali, di grandiose raccolte di ghazal, o sonetti, creati da un gran numero di poeti tutti importanti e amati ancora oggi dal popolo e perfino dalle nuove generazioni .
Il poema che presentiamo, Khosrow e Shirin, è forse unico nel suo genere. Descrive l’affermazione dell’amore fra un uomo e una donna per mezzo della musica, che viene usata per descrivere e trasformare le ragioni più intime dei due protagonisti, e trovare la chiave per aprire le porte sbarrate dalle loro diversità. La trasformazione interiore dei personaggi, che si manifesta nel corso di questa storia, trova il suo culmine nel confronto vissuto attraverso due musicisti, Barbad e Nakisa, che trovano il modo per arrivare all’armonìa, con l’inizio di un nuovo cammino spirituale per Khosrow e Shirin dopo l’estasi dell’unione.
Esplorare questo potere di seduzione della poesia persiana può portare a scoperte essenziali in un campo che è sempre rimasto misterioso e vive nell’interiorità e nella spiritualità dell’uomo. E’ anche un modo speciale di intendere l’estetica con una visione profonda e spesso sconvolgente in cui temi fondamentali per l’umanità, come l’amore, possono essere trattati nello stesso tempo come sacri o profani, e mostrare lati terreni o spirituali, pratici o astratti.
La conoscenza degli elementi di arti come la musica o la pittura, collegate strettamente alla poesia, celano sistemi musicali e artistici che dipendono da leggi misteriose che hanno ben poco a che fare con le mode del momento, il potere dei governi e delle istituzioni. Questa seduzione deriva da una scienza che si occupa di sensazioni e emozioni, di gusto e di sfumature, dove gli abbellimenti sono importanti tanto quanto i disegni principali, perché esprimono qualcosa di inafferrabile, e importanti segreti da portare alla luce.
L’Istituto Culturale dell’Iran a Roma in collaborazione con La casa dei Santi , con ISMEO- Associazione Internazionale di Studi sul Mediterraneo e l’Oriente e Dipartimento di Studi sul Asia e Sul Africa Mediterraneo dell’università di Venezia Cà Foscari e l’Università di Catania presentano:
Khosrow e Shirin
Uno spettacolo prodotto da “La Casa dei Santi” basato sulla traduzione di Daniela Meneghini
Musiche e canti
Piero Grassini, Tito Rinesi
Narrazione
Giovanni Calcagno
Centro Universitario Teatrale
Catania, Piazza Università 13
Venerdi 29 novembre, ore 20
Ingresso libero
Dalle 15 alle 18 WORKSHOP, Narrazione e musica nell’antica Persia condotto da Daniela Meneghini, Giovanni Calcagno, Piero Grassini
e Tito Rinesi.
La prenotazione obbligatoria:
[email protected]