Qashqai, una Nazione nella Nazione

QASHQAI – I nomadi dell’ Iran, una nazione nella nazione.

Il Lions Club Terre di Mezzo, in collaborazione con il Lions Club Alto Canavese e il patrocinio del Comune di Castellamonte presenta il nuovo libro di Anna De Stefano “QASHQAI”.

Scrive Elisabetta Signetto, scrittrice e giornalista: Immagini e testi di questo libro conducono ad un viaggio tra le Tribù nomadi dell’Iran: i Qashqai.
Un viaggio, a tratti, quasi a ritroso nel tempo, immaginando di essere lì, con loro, all’interno delle loro tende nel deserto dell’Iran. O intorno ad un fuoco che rischiara la notte, sorseggiando del tè, sotto una volta stellata, mentre il capotribù racconta la storia del suo popolo.
Perché un libro sui nomadi Qashqai?
Ho cercato di raccontare con parole e immagini la storia del popolo Qashqai che da sempre mi ha suscitato una grande curiosità. Ho cercato di avvicinarmi per il tempo che mi era concesso ad una realtà che nei precedenti viaggi in Iran mi faceva battere il cuore quando Amir, guida e amico, mi indicava donne dai vestiti colorati e uomini con le greggi che sostavano o camminavano all’orizzonte: “guarda sono i nomadi Qashqai” e dal finestrino della macchina li seguivo fino a quando scomparivano alla mia vista cercando di cogliere l’immagine nella sua totalità e pensavo ad un possibile viaggio che mi avrebbe portato ad incontrarli.

Ho mangiato con loro e dormito nelle loro tende svegliandomi all’alba per vedere con il sorgere del sole gli uomini e le greggi che si allontanavano. Ho cercato di carpire tutte le immagini che la quotidianità mi portava, il silenzio che ci avvolgeva e i rumori di una vita che deve tener conto del tempo, del cammino, delle montagne, delle pianure, dei corsi d’acqua.
Ho osservato le donne Qashqai nei loro vestiti colorati, con gli occhi fieri stanchi assonnati, gli sguardi pensosi, i gesti lenti e capaci dovuti ad esperienze che hanno radici nel passato, i sorrisi accoglienti perché le parole, le loro e le mie, costituivano solo un ostacolo.
Ho ascoltato Amiri parlare dell’importanza della natura e del suo rispetto, mi ha mostrato gli alberi piantati dai suoi antenati, le arnie con le api per la produzione del miele, mi ha portato a vedere un terreno con sassi che delimitavano la scuola della sua infanzia. Mi ha raccontato storie di un mondo passato, di Inglesi, Tedeschi e Russi, di quando con i cavalli si spostavano nella transumanza. Un mondo che non c’è più e che continua a cambiare portando nuove differenti difficoltà per la sua gente e per gli animali.
Continuando il viaggio verso il nord per raggiungere la città iraniana di Tabriz, passando vicino alla frontiera con l’Iraq la Turchia l’Armenia e l’Azerbaijan, ho pensato a loro, alle greggi e ai cani, con preoccupazione nelle giornate dove un cielo inclemente rovesciava temporali potenti e sempre a loro nel passaggio tra i valichi di montagna con la neve caduta da poco.
Un libro quindi per parlare dei Qashqai, per fissare con le parole le emozioni che ho vissuto e raccontare tradizioni e cultura di un popolo che affiora tra le pieghe del tempo. Ho cercato di fare del mio meglio.

Elisabetta Signetto scrive: Nel raccontare il suo viaggio Anna De Stefano riesce ad andare oltre una visione semplificata e largamente condivisa, perché i cliché allontanerebbero dal contatto con l’Alterità. L’attitudine, o meglio la prospettiva della narrazione, abbraccia la filia. Lo si percepisce anche nel linguaggio: i lemmi Qashqai riportati fra virgolette in alcuni capitoli. E le fotografie nelle pagine evidenziano ancor più questa “istantaneità” volta alla conservazione non solo dell’immagine legata al ricordo del viaggio da condividere con il lettore, però. Perché gli scatti, insieme ai testi, non rappresentano tanto lo sforzo di conservare un’istantanea nella memoria, quanto una testimonianza. E preservare l’Alterità di “una Nazione nella Nazione”.

Sabato 8 marzo 2025 ore 16:00
Presso il Centro Congressi Martinetti, via Educ 59, Castellamonte

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