Usanze e tradizioni del mese di Ramadan

Il Ramadan, mese del digiuno e della devozione, dai tempi antichi fino ad oggi, ha sempre avuto un posto dominante nella cultura popolare e dalla metà del mese di Sha’bān si intravede già un movimento e una trepidazione particolare per dare il benvenuto a questo mese con gesti come il ritiro spirituale e la preparazione di cibi particolari; proprio perchè in questo mese tutte le attività lavorative quasi si fermano e la gente più di ogni cosa si dedica alla devozione, alla lettura del Corano e all’organizzazione di raduni religiosi. Con l’inizio del mese di Ramadan, che si distingue con la visione della luna nuova da parte di gruppi formati appositamente per questa importante attività e con la gente che sale sui tetti per osservare il cielo al tramonto dell’ultimo giorno del mese di Sha’bān, in tutto l’Iran si svolgono usanze e riti particolari e vari. Qui presentiamo alcune cerimonie tradizionali.

Khāne-tekāni

Prima dell’inizio di questo mese, la gente delle varie zone dell’Iran si dedica alla pulizia della casa e del proprio quartiere, di tutte le moschee, dei tekyeh, dei luoghi religiosi e al lavaggio dei tappeti, delle stoviglie e degli accessori dell’ābdārkhāne (stanza del tè). Alcune persone anche prima dell’inizio del mese di Ramadan, si preparano a esso con il ritiro spirituale e il digiuno.
-L’invito di un mullah
Una delle usanze di questo mese, consiste nell’invitare un mullah proveniente dalle grandi città da parte del consiglio degli amministratori delle moschee dei villaggi. Gli abitanti di questi dapprima riservano a lui una casa ed egli in questo mese è ospite della gente del villaggio. Il suo compito consiste nell’organizzare preghiere comunitarie, tenere discorsi religiosi, predisporre riunioni di recitazione del Corano, celebrare i riti religiosi di questo mese e rispondere alle domande delle persone in ambito religioso.
Consumazione del “sahari”e svolgimento degli adempimenti dell’alba
Coloro che digiunano per svolgere gli adempimenti dell’alba e consumare il pasto che la precede, di solito si alzano un’ora o qualche tempo prima del richiamo alla preghiera del mattino, fanno le abluzioni, recitano le preghiere dell’alba e consumano cibo caldo chiamato “sahari”con l’intento di cominciare già il digiuno. Il mangiare e il bere fino a quasi il momento del richiamo alla preghiera del mattino può durare, ma con l’arrivo del richiamo, non si mangia nè beve più niente. In molte famiglie vengono svegliati anche i bambini affinchè piano piano si abituino ad alzarsi presto e a digiunare, si danno anche dei regali ai figli che sono giunti all’età per poter digiunare e che digiunano per la prima volta. Generalmente i regali per le figlie consistono in un chādor da preghiera e gioielli d’oro e per i figli soldi e un anello d’argento. Nei tempi antichi, per svegliarsi all’alba del mese di Ramadan e per individuare il momento esatto dell’alba e svolgere i compiti relativi, si usavano strumenti e metodi vari. Alcuni di questi ancora oggi sono usati mentre altri sono diventati obsoleti. Tra questi accenniamo ai seguenti: il conoscere le stelle e la loro posizione nel cielo, l’ascolto del canto del gallo, l’accendere candele nei punti alti della città e sulla cima dei minareti, il suono del timpano, del tamburo e della tromba, del cannone all’alba, il suono delle litanie dalla cima dei minareti delle moschee, il gridare nei vicoli, il suono del megafono dei bagni pubblici, il battere la parete del vicino e così via; al giorno d’oggi la gente ricorre alla sveglia, alla radio e alla televisione per individuare il momento esatto dell’alba (richiamo alla preghiera del mattino). Allo stesso modo oggi il suono della preghiera e delle litanie provenienti dal megafono delle moschee dai punti di una città e di un villaggio, annunciano questo momento con il diffondersi del richiamo alla preghiera del mattino.

L’Eftāri


Coloro che digiunano, dopo il richiamo alla preghiera del tramonto, si preparano a rompere il digiuno e mangiano; il nome di questo pasto è “eftāri”. In genere la prima cosa che si mangia dopo ore senza aver mangiato nè bevuto, è acqua calda e datteri. Tra i cibi più consumati nel mese del Ramadan e in quasi tutti i posti si può accennare ai seguenti: halim (piatto a base di grano, orzo, lenticchie e carne), āshe reshte (zuppa a base tagliolini, legumi e erbe aromatiche), zulbiā e bāmie (dolci con sciroppo di zucchero), gush-e fil (altro tipo di dolce), halvā (pasta densa con farina, burro, zucchero e acqua di rose), fereni (dolce a base di farina di riso), shole zard,(sorta di budino a base di riso con zafferano e acqua di rose) formaggio, verdure, noci, latte caldo e così via.Tuttavia ogni città e ogni villaggio ha i propri cibi particolari per questo mese come: “Khaskhkār” (dolce a base di farina di riso, zucchero e noci tritate) nella regione del Gilān, vari tipi di zuppe particolari come: “Iran āshi”, “āsh-e shir” (zuppa a base di latte), “āsh-e gouje farhangi”, (zuppa di pomodori) āsh-e mast (zuppa a base di yogurt), “āsh-e sholie adas”, (zuppa di lenticchie) “āsh-e umāj va yāparāgh dulmāsi”(zuppa con tagliolini, verdure e legumi tipica di Tabriz), “kuku-ye lubiā sabz (frittata di fagiolini), “ghāyeghānāgh” (dolce tipico dell’Azerbaijan orientale), “kufte-ye tabrizi” (polpette tipiche della città di Tabriz),”fatir”(sorta di pane dolce) e dolci chiamati “nazieh”, “khatāi”(dolci con ripieno di cocco, nocciole tritate e zucchero), “zanjfili kuke” nell’Azerbaijan occidentale, “dimāj” a Qazvin, “larzān”a Dāmghān e Shāhrud, “sambuse”,(triangoli di pasta fillo con ripieno di carne, verdure e spezie) “tashribeh”(tipico degli arabi del Khuzestan), “māghvade” (a base di amido), “haris”, “mahallebi” (simile al fereni) e “laghimāt”(simile a zulbiā e bāmie) nel Khuzestān, “kulireh” (pane tradizionale) nel Kurdistān, “āsh-e shole” (zuppa con carne, verdure, legumi e riso) a Mashhad, “tabāhag” (carne essiccata di agnello insaporita con chicchi di melograno schiacciati)e “chāngāl”(dolce a base di datteri, olio e farina) nel Baluchistān, “āsh-e jo” (zuppa di orzo) e “sharbat-e khākshir” (sciroppo a base di acqua, semi della pianta chiamata khāhshir, zucchero e acqua di rose) a Kāshān. Il tè è un elemento immancabile in tutte le tavole dell’eftāri! Offrire cibo tipico della rottura del digiuno e invitare parenti ad ogni pasto è un’antica usanza dell’Iran che si caratterizza per un impulso e un entusiasmo particolare e sussiste nonostante i cambiamenti nel modo di vita di molti cittadini. Negli ultimi anni assistiamo alla preparazione di tavole molto sontuose per migliaia di partecipanti al digiuno dei mausolei come quello dell’Imam Rezā (A) a Mashhad e luoghi simili. La preparazione e la distribuzione di vari tipi di cibi offerti in beneficenza, l’aiutare i poveri, i bisognosi, gli orfani della città, le donne senza tutela, il pagamento della zakāt-e māl (elemosina) a queste persone, provvedere alle spese degli istituti religiosi e aiutare a liberare alcuni detenuti per crimini non intenzionali, tutto ciò fa parte delle altre usanze del mese di Ramadan. In questo mese tutti i ristoranti e i negozi di alimentari durante il giorno sono chiusi.


Raduni di lettura del Corano

Le persone interessate, in tutte le moschee e in molte case private, si apprestano a leggere in gruppo una delle trenta parti del Corano. Queste riunioni nelle case avvengono più che altro alla presenza esclusiva delle donne e con riti particolari. L’organizzazione della cerimonia delle shabhā-ye qadr, o Notti del Destino (notti del diciannovesimo, del ventunesimo e del ventitreesimo giorno del mese di Ramadan), la notte della veglia, della lettura del Corano e di preghiere come jushān kabir, mojir, eftetāh, mettere il Corano sulla testa, ricordare la tragedia del martirio del “Principe dei Credenti”, l’Imam Alì (A), rientrano tra le iniziative molto importanti di questo mese che ha tanti fedeli osservanti. La predisposizione della “tarāwih” (insieme di lunghe preghiere notturne) in gruppo e diretta da un Imam che sa a memoria il Corano, insieme alla preghiera serale, nelle zone tradizionali è tra le usanze del mese di Ramadan.

Alcune feste e usanze tradizionali

L’organizzazione della festa “garghi’ān”, tipica dei bambini, si svolge solitamente nelle città meridionali della regione del Khuzestān nella metà del mese di digiuno e nella notte della nascita dell’Imam Hassan Mojtabā (A); cucire il”sacchetto della benedizione” o “sacchetto del desiderio” da parte delle donne di Hamedān, dell’Azerbaijan orientale, occidentale, Kermān, Ardebil e così via e ancora cucire “il vestito di Fātemeh”, “il vestito del desiderio”per ottenere la benedizione nella vita, inviare l’eftāri da parte dello sposo alla casa della sposa nel periodo di fidanzamento a Hamedān, Sāveh e in alcune altre zone, la preparazione e l’invio dell’eftāri completo chiamato “ruz-e vālun” insieme a fiori, nel primo giorno del Ramadan dopo il matrimonio da parte della famiglia dello sposo alla casa della sposa a Shiraz, recitare “Allah ramzuni”da parte dei ragazzi e “kelidzani” da parte delle ragazze nelle Notti del Destino in alcune zone della regione di Kerman, la cerimonia “Kalukh andāzi” che di solito si tiene nell’ultimo venerdì del mese di Sha’bān a Shirāz, Yazd per osservare la quale la gente si reca in luoghi di divertimento e consuma diversi cibi come vari tipi di zuppe: “shuli”(zuppa tipica di Yazd a base di barbabietola, pasta di melograno, erbe e lenticchie) “āsh-e reshte, “āsh-e khamir”, (a base di tagliolini, legumi, carne e erbe, succo di melograno) “āsh-e kashk”,(zuppa con formaggio acido chiamato kaskh)”halvā-ye berenj” (halvā con farina di riso). L’usanza chiamata “āshti kanān” (lett: fare la pace”) presso i torkmeni che si tiene prima dell’inizio del mese in cui su iniziativa delle persone autorevoli di ogni quartiere che chiamano “yāsh oula”, vengono invitate a casa per bere il tè delle persone che hanno un dissidio tra loro senza avvisarli della presenza dell’altro e li fanno riconciliare; il rito “dust dust” nella regione di Yazd nella notte del ventisettesimo giorno del Ramadan, l’usanza “ghābākhlāmā” per dare il benvenuto al mese di Ramadan nell’Azerbaijan orientale, possono essere citate tra le tradizioni e le molte usanze di questo mese.
La conclusione del mese di Ramadan
Nelle ultime notti di questo mese, i predicatori e i promotori religiosi nelle moschee e nei tekyeh recitano poesie e bei canti locali per salutare la fine del Ramadan e la gente si prepara ad entrare nel mese di Shawwal e per la più grande festa islamica ovvero la Eid-e Fetr. (festa di interruzione del digiuno).
La preparazione della cerimonia “Alam tarāni” nella città di Sāveh che viene attuata dai giovani e dagli adolescenti del quartiere, la cucitura del “sacchetto della benedizione” da parte delle donne e delle ragazze nelle regioni dell’Azerbaijan orientale, Kermān, la preparazione della zuppa “bi bi seshanbe” a Jahrom, nella regione Fārs, il rito di addio nella città di Birjand e il lamento di Kāzerun nella regione Fārs dopo le litanie dell’alba, rientrano tra le usanze del popolo iraniano negli ultimi giorni del Ramadan.

L’Eid-e Fetr e la preghiera relativa

L’ultimo giorno di questo mese, gli abitanti di diverse zone si preparano alla grande festa della fine del Ramadan. Per questo motivo, dopo aver fatto le abluzioni e indossando vestiti puliti o nuovi vanno incontro all’Eid-e Fetr e appena vedono la luna nuova della cui vista la gente è stata avvisata, in concomitanza con il sorgere del sole e secondo formalità particolari, organizzano la preghiera dell’Eid-e Fetr nel primo giorno del mese di Shawwal nelle moschee di tutte le città e villaggi. Prima di fare tutto ciò, è necessario che tutte le persone benestanti versino la Zahāt al-Fitr, ovvero una somma di denaro stabilita che deve essere utilizzata soltanto dai bisognosi.

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