Castello Vali
Il Castello Vali fu costruito nell’anno 1326 (Egira lunare) su ordine di Gholāmrezā Khān Fili in una zona chiamata Hossein Ābād Fili che era nota come villaggio superiore, sulla collina di Chegā Mirak in mezzo ad una montagna della regione Ilām.
La sorgente Bi Bi veniva utilizzata per l’approvvigionamento di acqua. Secondo l’iscrizione in pietra Takht-e Khān, Hāj Darvish Ali Kermānshāhi fu l’architetto di questo edificio. Esso fu costruito in un terreno dell’area di 4687/17 metri quadrati di cui 1792/4 metri occupati da uno spazio verde nel lato sud. Il castello ha un’altezza pari a circa 4 metri con la facciata posta a sud e di forma quasi trapezoidale con le fondamenta pari a 1466/01 metri quadrati e 1363/4 metri quadrati di area del cortile interno. Nel lato nord è presente un salone principale (shāhneshin) le cui dimensioni e misure interne sono maggiori delle altre stanze. Al centro del salone c’è una piccola fontanella decorata intorno e internamente con il marmo che durante la ricostruzione è stata abbellita con piastrelle colorate. Questa fontanella fu costruita nelle vicinanze di una sorgente che a quell’epoca era ricca di acqua ma con il passare del tempo si è prosciugata. La presenza di parapetti reticolati in mattoni di colore turchese, di terrazze coperte del lato sud, insieme a finestre reticolate saliscendi con vetri colorati, le colonne a sezione circolare, quelle scolpite nell’iwān, gli archi a volta, le decorazioni e le lavorazioni sopra di essi con piastrelle colorate, gli alberi alti e antichi di pino e la fontanella rettangolare nello spazio anteriore, tutti questi elementi hanno conferito al castello un aspetto scenografico. La maggior parte delle stanze aveva una comunicazione interna ed erano costruite l’una dentro l’altra. Oggi il castello possiede venti grandi stanze, cinque piccole, quattro iwān e due piccole terrazze nel lato sud. I lati est e ovest sono completamente identici tra loro, rispetto al piano del cortile hanno una differenza di altezza di circa 80 centimetri e con quattro scalini in pietra si collegano con il pavimento delle stanze e degli iwān. Il castello con tre scalinate con una rotazione di novanta gradi, si collega al tetto ed ha due torri di avvistamento a semicerchio nella sommità del lato nord-est e nord-ovest e intorno ad esse ci sono dei pinnacoli dove stazionavano i guardiani per l’avvistamento. All’interno dei corridoi sono state costruite delle zone come arcate nella parete che erano il luogo di posizionamento dei guardiani. Nel corridoio d’ingresso del lato est, così come all’interno della stanza principale e nella parte di ingresso di sorveglianza, i soffitti sono stati adornati con piastrelle colorate lavorate e con belle decorazioni in stucco.
In questo castello ci sono sei sotterranei su tre lati, nord, ovest e est; la loro altezza fino al livello il soffitto è di due metri e la loro luminosità è procurata da finestre reticolate in mattoni e colorate all’interno del cortile. Il castello di Vāli ha tre porte di ingresso su tre lati, sud, est e ovest. L’ingresso principale è situato sul lato sud che è collegato da undici scalini di venti centimetri alla stanza di sorveglianza e poi con altri otto alla superficie del cortile. L’ingresso fu costruito secondo lo stile greco. Le altre porte del castello erano private o erano costruite per introdurre gli ospiti e con corridoi coperti si collegavano all’interno del cortile. Alle estremità delle porte ci sono due vestiboli la cui luce proviene da alcune stanze. All’interno di uno di questi si trova una piccola fontanella. L’interruzione nei mattoni e la creazione di arcate nella parete,vari archi sull’architrave delle soglie e le decorazioni in mattoni al di sopra, hanno conferito ai vestiboli una bellezza particolare. I resti della lavorazione a specchietti del soffitto in una delle stanze del lato ovest sono ancora visibili. Gli ornamenti in stucco sulle pareti e sul soffitto della sala principale sono costituiti da motivi floreali e botanici. La pietra dei rivestimenti sul bordo della facciata esterna è formata da pietre levigate rettangolari in cui il rilievo dei vari motivi islimi, è stato impiegato nel prospetto della parete. Il 50% di questo castello fu distrutto durante la guerra Iran-Iraq e fu ricostruito nel 1369 (Egira solare).