Sa’die

Sa’die

Il Saadie è il masuoleo di Sa’di di Shiraz, poeta persiano di fama mondiale, autore del Bustan e del Golestan, che presso gli iraniani è divenuto noto come “Maestro della parola”.

Il mausoleo si trova nel quartiere “Sa’di”, a 4 km a nord-est dal centro di Shiraz, ai piedi del monte Fahandazh e nelle vicinanze del giardino Delgosha, in quello che fu il luogo di residenza degli ultimi anni di vita del poeta. Nel XIII secolo in questo luogo fu costruito un sepolcro su ordine di Khaje Shams-od-Din Mohamad Sahebdivani, ministro di Abaqa Khan. Questo sepolcro fu distrutto nel 1589 su ordine di Yaqub Zolqadar governatore del Fars e fu nuovamente ricostruito nel 1773 per decisione di Kharim Khan Zand.

Il disegno primitivo di questo edificio comprendeva due piani. Il piano inferiore finiva con un corridoio, dove era collocata la scalinata che conduceva al secondo piano. Ai due lati di questo corridoio vi erano due stanze con delle tribune per sedere. La tomba di Sa’di si trovava al centro di una balaustra di legno nella stanza orientale. Nel lato occidentale del corridoio vie erano altre due stanze, in una di queste in seguito fu sepolto Shuride (Fasih-ol-Molk)poeta cieco di Shiraz (XIX-XX sec.). Il piano superiore dell’edificio era simile al piano inferiore, tranne per il fatto che sopra la stanza orientale che conteneva la tomba di Sa’di non fu costruita alcuna stanza, così che il soffitto di quella stanza raggiungeva l’altezza di due piani. Questo edificio nel periodo qajar (1922) fu fatto restaurare da Fath Ali Khan Sahebdivan e dopo qualche anno anche Habibollah Khan Ghavam-ol-Molk fece eseguire delle riparazioni affidandone la responsabilità a Molla Zayno-ol-‘abedin Shirazi. Il mausoleo di Sa’di mantenne fino al 1948 la conformazione architettonica che gli era stata data al tempo di Karim Khan Zand . Nel 1950 l’Associazione del patrimonio nazionale dell’Iran, su iniziativa di Ali Asghar Hekmat, intraprese la costruzione del mausoleo attuale, che prende a modello il Palazzo Chehel Sotun. La costruzione fu affidata all’architetto Mohsen Foroughi e il nuovo edificio fu inaugurato nel 1952.

L’area del mausoleo attuale copre una superficie di 10395 m2, mentre la superficie dell’edificio che fa da mausoleo è di circa 257 m2. L’entrata all’area del mausoleo è situata in direzione dell’ingresso del sepolcro ed è stata progettata e costruita dall’architetto francese André Godard. Il mausoleo ha una forma cubica con otto colonne davanti alla facciata. L’edificio comprende due logge perpendicolari. La tomba di Sa’di si trova nell’angolo tra queste due logge. L’interno dell’edificio ha una forma ottagonale con pareti di marmo e un soffitto azzurro a cupola. La pietra sepolcrale si trova al centro dell’edificio ed è decorata con piastrelle di maiolica turchine. Gli otto lati interni dell’edificio sono adornati con otto iscrizioni prese degli scritti di Sa’di, opera del calligrafo Ebrahim Buzari. Il lato sinistro dell’edificio è collegato alla tomba di Shuride Shirazi tramite un portico a otto archi dalla pavimentazione nera le cui pareti sono state decorate con calligrafie su piastrelle blu scuro di alcune poesie di Shuride. Di fronte a questo portico vi è una vasca, dove è usanza lanciare una moneta per vedere esaudito un desiderio.

Alla profondità di 10 metri, sotto il cortile del mausoleo, scorre un canale sotterraneo la cui acqua contiene zolfo e mercurio e che si versa in una vasca nota come “vasca del pesce”. Questa vasca ha una superficie di 30,25 m2 ed è collegata da 28 gradini al cortile del mausoleo. La decorazione a piastrelle di questa vasca, che segue lo stile dell’epoca selgiuchide (XI-XII sec.), fu disegnata e messa in opera nel 1946 da Tirandaz. Sopra questa vasca vi è un lucernario ottagonale e altri due lucernari quadrangolari si trovano ai suoi due lati. Lavarsi nell’acqua di questo canale è una delle tradizioni correnti tra la gente di Shiraz in occasione della festa della notte di chaharshanbe suri (festa dei fuochi nella notte dell’ultimo mercoledì dell’anno).

Il mausoleo di Sa’di è registrato tra le opere del patrimonio nazionale iraniano dal 1974.

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