Tempio Mehr di Maragheh
Il tempio Mehr si trova nei pressi del villaggio Verjuy di Marāgheh (regione Azerbāijān orientale) ed era il luogo di adorazione di Mitra. Esso risale all’epoca dei Parti ed è un edificio rupestre-in pietra situato sotto ad un antico cimitero conosciuto dagli abitanti della zona con altri nomi come: khānqāh, Imāmzādeh Ma’sum-e Marāgheh, Ojāgh va Ouliā.
Questo luogo comprende il tempio, il cimitero, la stalla e la chellekhāne (luogo di preghiera e meditazione). L’edificio è stato costruito sotto terra e ad eccezione dell’ingresso che ha una struttura in pendenza, non ha altro accesso. Gli archi e le diverse parti intorno al grande salone di questo tempio, dimostrano che esso era uno dei più grandi templi nel suo genere.
Negli scavi effettuati è risultato evidente che questo luogo aveva delle scale databili al periodo ilkhanide ma con il passare del tempo e con lo sgretolarsi del terreno, si sono mutate in una superficie in pendenza.
Attualmente, per entrare nell’edificio, occorre scendere degli scalini per arrivare al salone centrale. A sinistra dell’ingresso è scolpita nella pietra un’immagine simile ai fiori e alle foglie ma considerando la punta e l’estremità di essa, è simile anche ad un serpente.
A sinistra dell’ingresso nel cuore della roccia è stato scavato uno spazio di forma quadrata delle dimensioni di 10 x10 metri e al centro c’è una colonna massiccia con otto lati che divide questa grande stanza in quattro parti.
Nella parte superiore di ognuna di queste parti, c’è un lucernario che illumina adeguatamente il luogo. La parte orientale di questa roccia ha una stanzetta il cui soffitto presenta delle somiglianze con quello dell’osservatorio di Marāgheh.
Qui sono incisi versetti coranici in caratteri sols. Nel tempio Mehr c’è un altro edificio che fa parte del mausoleo Mollā Ma’sum Marāghei (uno dei grandi scienziati del diciottesimo secolo dell’Egira lunare) che è meta di pellegrinaggio per la gente del posto.
Questo tempio un tempo è stato anche un luogo di raduno dei mistici e dei seguaci di Sheikh Safi Al-Din Ardabili.
