Tepe Siyalk

Tepe Siyalk

Nel 4500 a. C. circa, a tre km a sud-ovest di Kashan, nella località chiamata Tepe Siyalk sono vissute alcune tribù per le quali pietra e ossa costituivano gli utensili di lavoro. Sulla base degli studi condotti, nel 4200 a.C., senza che il loro sistema di vita mutasse, la forma, il tipo, il disegno e il colore del loro vasellame cambiarono completamente. Sembra che gli abitanti originari di questa zona furono sconfitti da tribù sopraggiunte, la cui ceramica aveva come tratti distintivi il colore rosso con disegni neri (esempi dell’influenza dell’arte di queste tribù (3800-4000 a.C.) sono stati scoperti a Cheshm-e Ali presso Rey, a Esma‘ilabad e sulle colline della piana di Shahriar).
I più importanti ritrovamenti di Tepe Siyalk sono una serie di tavolette di argilla elamita. Apparentemente 5500 anni fa queste tribù per effetto dei contatti con la civiltà di Susa, appresero la scrittura e posero per ricordo a Siyalk molte tavolette di argilla con il più antico tipo di quella grafia.
La civiltà di Tepe Siyalk fu sostituita 3500 anni fa da quella dagli ariani le cui opere, come vasellame, con rappresentazioni di cavalli o del sole, e armi di ferro, spade e lance, sono state trovate nei diversi livelli di scavo.
Nello spazio tra le due colline del sito sono stati scoperti due antiche necropoli che sono state nominate “necropoli A” e “necropoli B”. Nella “necropoli A” sono state rinvenute opere delle tribù del secondo millennio a.C. e nella “necropoli B” opere della fine del secondo millennio e dell’inizio del primo millennio a.C. Le opere scoperte nella “necropoli B”, che appartengono agli immigranti giunti più di recente a Tepe Siyalk, sono piuttosto simili alle opere trovate nel sottosuolo di Tepe-ye Giyan (Nihavand) e di Khorvin (Savojbolagh).

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