Attar Neishaburi (1145-1221)

Attar Neishaburi

Farid Al-Din Abu Hāmed Mohammad  Attar Neishaburi, noto come Sheikh ‘Attar Neishaburi, nato nel 1145 nel paesino di Neishābur, è uno dei mistici e poeti iraniani più celebri della letteratura persiana.
Egli apprese le scienze farmaceutiche e la farmacologia da suo padre e si dedicò al lavoro dello speziale e alla cura dei malati. Sono state raccontate molte storie sulla sua rinuncia ai beni terreni e alla sua decisione di intraprendere la via dell’ascetismo, dell’isolamento e della pietà.
Tra le opere famose di ‘Attār si può accennare alle seguenti: “Mokhtār nāme” (ampia raccolta di quartine) “Musibat nāme” o “Libro delle avversità”, “Elāhi nāme” o “Il poema celeste”, “Asrār nāme” o “Libro dei segreti”, “Mantiq al-tayr” o “il verbo degli uccelli”, “Divān-e ghazalyāt va qasāid” o Canzoniere di ghazal e qaside” e “Tadhkirāt al Āwliyā” o “Memoriale degli intimi di Allah”(tradotto anche con Parole di Sufi”).
Durante l’attacco dei Mongoli tutte le sue opere furono bruciate e ci rimangono sono soltanto quelle che prima dell’attacco mongolo furono portare in altre città. Secondo alcuni studiosi di Moulavi, le opere di ‘Attār sono state fonti importanti per la compilazione del Masnavi di Moulavi ed egli stesso in un punto del “Divān-e Kabir” ha accennato a questo fatto.
Il giorno 25 del mese di Farvardin nel calendario iraniano è la giornata nazionale di ‘Attār che ogni anno si svolge a Neishābur, presso il suo mausoleo con iniziative tese a far conoscere questo poeta; il luogo viene riempito di fiori, vengono presentate ricerche su di lui, inoltre mostre di libri e di calligrafia e la serata della poesia, sono tra le iniziative che si svolgono in questo giorno.
Le opere di ‘Attār sono state tradotte in varie lingue e sono stati pubblicati libri che lo riguardano in Iran e nel mondo; egli è fra i poeti persiani le cui opere sono state ben accolte in Italia; infatti cinque di esse sono state tradotte in italiano ovvero “Il libro dei segreti”, “Il verbo degli uccelli”, “Il poema celeste”, “Il Memoriale degli intimi di Allah”e “Il libro delle avversità”. Alcune delle opere a cui si può fare riferimento in Italia sono le seguenti:
A. Pagliaro-A. Bausani, La letteratura persiana, Sansoni-Accademia, Firenze-Milano 1968
A. M. Piemontese, Storia della letteratura persiana, 2 voll., Fratelli Fabbri, Milano 1970
C. Saccone, Storia tematica della letteratura persiana classica vol. I: Viaggi e visioni di re sufi profeti, Luni, Milano-Trento 1999; vol. II: Il maestro sufi e la bella cristiana. Poetica della perversione nella Persia medievale, Carocci, Roma 2005; vol. III: Il re dei belli, il re del mondo. Teologia del potere e della bellezza nella poesia persiana medievale, Aracne, Roma 2014
Articoli e contributi in italiano su ‘Attar si trovano in:
AA. VV., Colloquio italo-iraniano sul poeta mistico Fariduddin ‘Attar, Ed. Accademia Nazionale dei Lincei, Roma 1978
A. Bausani, Il pazzo sacro nell’islam, Luni, Milano-Trento 2000
H. Ritter, Il mare dell’anima. Uomo, mondo e Dio in Fariduddin ‘Attar, Milano, Ariele, 2004
C. Saccone, Viaggi e visioni di re sufi profeti, Luni, Milano-Trento 1999
C. Saccone, Il maestro sufi e la bella cristiana, Carocci, Milano 2005
Traduzioni italiane:
Laura Pirinoli (a cura), Parole di Sufi (Tadhkirat al-Awliyā’), Milano, Mondadori. ISBN 88-04-49934-6
Maria Teresa Granata (a cura), Il Poema celeste, Milano, Rizzoli/Bur. ISBN 88-17-16774-6
Carlo Saccone (a cura), Il verbo degli uccelli, Milano, SE, 2007 (prima ed. SE 1986). ISBN 88-7710-673-5 Nuova edizione interamente riveduta: Il verbo degli uccelli (Mantiq al-Tayr), Centro Essad Bey – CreateSpace IPP, Charleston 2016 (anche in forma di ebook, Amazon Kindle Edition 2013)
Carlo Saccone (a cura), La rosa e l’usignuolo, Roma, Carocci, 2003. ISBN 88-430-2636-4
S. Zanardi (a cura), Il libro del cammino, Ariele, Milano 2012
 

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