Tomba dello Sheikh Heidar (Meshgin Shahr)

Tomba dello Sheikh Heidar

La tomba dello Sheikh Heidar si trova nella città di Meshgin Shahr (regione Ardabil). L’edificio principale del mausoleo è stato costruito nel settimo e ottavo secolo dell’Egira lunare mentre le decorazioni e la lavorazione a piastrelle appartiene alla fine del nono secolo e all’inizio del decimo (periodo safavide).

Il mausoleo dello Sheikh Heidar, attribuito al padre dello Shāh Esmāil I, è un edificio in mattoni che dall’esterno si presenta simile ad una torre circolare alta più di 18 metri dotata di motivi ornamentali a maioliche e dall’interno come una struttura a dodici lati; esso è situato nel complesso che porta lo stesso nome e un tempo era l’antico cimitero di Meshgin Shahr.

Tra le parti principali di questo complesso si può accennare al portale di ingresso, al grande e al piccolo cortile, al cimitero dei caduti, alla moschea Janat Sarā e al chelle khāne (luogo di preghiera e meditazione) che comprende il ghandil khāne (luogo dove si conservavano le giare di vetro) l’haramkhāne (luogo interno alla casa riservato alle donne) e il chini khāne (luogo dove si conservavano le porcellane).

La cupola Allah Allah viene considerata la parte più notevole e sicuramente più apprezzata del complesso. L’edificio del mausoleo si erge su una base in pietra, la porta di ingresso e le sue tre finestre sono ornate con muqarnas di stucco e piastrelle e la cornice a forma di mihrāb si vede su tutti i luoghi dell’edificio.

L’interno è costituito da due piani, inferiore e superiore e la porta di ingresso della cripta si trova a nord della torre e per mezzo di una alta rampa di scale e attraverso uno stretto passaggio conduce ad essa.

L’arco di questa parte è collocato su colonne in mattoni al centro e sui muri adiacenti. Il sepolcro dello Sheikh Heidar è posto nella cripta. Si dice che il soffitto del mausoleo avesse una cupola d’oro e che essa nella guerra tra la famiglia Ghujabiglou e l’esercito russo nell’anno 1275 dell’Egira solare venne bombardata dai russi e depredata.

Condividere
Uncategorized