HASHT BEHESHT

Palazzo E giardino Hasht Behesht

Il giardino Hasht Behesht (“gli otto paradisi”) fu costruito nella zona della dowlatkhane (vedi piazza Naghsh-e Jahansafavide. Il giardino fu ampliato al tempo di Shah Abbas II. Il padiglione, costruito su ordine di Shah Soleyman (1667-1694), fu completato nel 1669 e venne utilizzato come residenza delle otto favorite dell’harem del re.

Questo palazzetto in passato fu chiamato anche “Hasht be-Hasht” (letteralmente “otto a otto”, forma un gioco di parole per l’assonanza con Hasht Behesht e si richiama alla forma architettonica ottagonale) e “Hasht Dar-e Behesht” (“le otto porte del paradiso”).

Al tempo del sovrano qajar Nasseroddin Shah questo complesso fu concesso alla nobildonna Eftekhar-ol-Doule con la condizione che il suo stato e la sua forma non venissero mutati e che fosse curata la conservazione, la pulizia e la riparazione degli appartamenti femminili sulla Via Chahar Bagh. Dopo la sua morte il complesso rimase per un periodo nella disponibilità dei suoi eredi che vi apportarono dei cambiamenti. Nel 1964 il governo Pahlavi lo affidò al Ministero della Cultura e dell’Arte. Oggi sia il giardino quanto il palazzo sono registrati tra i monumenti nazionali dell’Iran.

Il palazzo Hasht Behesht è un ottaedro con quattro facciate diverse. Il lato orientale del palazzo, di fronte alla piscina del giardino, è la facciata principale dell’edificio. In mezzo alla sala principale del palazzo vi è una vasca ottagonale di marmo conosciuta come “vasca della perla”, scolpita in un modo tale che l’acqua stilla dalle sue uscite come perla. Il palazzo ha due piani che sono collegati da scale sui quattro lati. Le stanze del primo piano nei quattro angoli del palazzo hanno decorazioni a stucco e pitture. Il secondo piano è composto da un complesso di portici, stanze, archi e finestre, ciascuno dei quali è stato decorato in maniera differente. Vasche d’acqua, caminetti  e ayne-kari (NdT: ornamentazione delle pareti e dei soffitti composta da centinaia di pezzetti di specchio che compongono figure geometriche o naturali come fiori, ecc.) sono altre decorazioni degli spazi interni del secondo piano del palazzo. I soffitti sono ricoperti anche da mosaici.

L’unitarietà e l’armonia dello spazio e della sua decorazione e allo stesso tempo la varietà e molteplicità degli stessi, sono un indice della peculiarità architettonica del palazzo Hasht Behesht. Il giardino e il suo palazzo, insieme alle sue decorazioni, sono stati un modello per molte costruzioni simili che furono edificate in seguito.

 

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