Biblioteca del Palazzo Niyavaran

Museo della biblioteca Reale

La biblioteca privata del palazzo Niāvarān fu costruita all’incirca nel 1355 nella sezione nord-est del complesso in un ambiente relativamente appartato e adiacente al luogo di residenza dei regnanti Pahlavi su due piani e un seminterrato con le fondamenta di circa 770 metri quadrati.

L’architettura dell’edificio è stata realizzata da una società iraniana con la combinazione intelligente di vetro e specchio dell’artista americano Charles Sevigny. Questo progetto ha delle peculiarità distintive nella decorazione interna. Dal momento che lo spazio in questione è stato pensato per utilizzo personale, è privo degli standard presenti in una biblioteca.

Anche la presenza del pianoforte e degli apparecchi acustici in questo complesso ci informa della fruizione dello spazio come stanza della musica. Opere d’arte notevoli tra cui gli arredi, le statue, i quadri che sono state utilizzati nell’arredamento interno hanno fatto sì che l’ambiente assumesse più l’aspetto di un museo. Tra gli elementi notevoli decorativi-funzionali della biblioteca c’è la combinazione voluminosa che comprende 4356 cilindri trasparenti che procurano la luce al soffitto della biblioteca grazie alla grande luminosità posta dietro.

Opere voluminose e quadri dipinti da artisti iraniani e stranieri come Parviz Tanāvali, Ma’sud Arbshāhi, Bahman Mohasses, Manuchehr Yektāii, Mohammad Modabber, César Baldaccini, Diego Giacometti, Arnaldo Pomodoro e Armand Pierre Fernandez (Arman), hanno abbellito lo spazio interno.

La raccolta di libri stampati presente nella biblioteca privata è composta da più di 23000 volumi e da circa 16000 titoli che comprendono le opere persiane: pubblicazioni culturali, letterarie, sociali, resoconti e statistiche e opere straniere che includono: enciclopedie, periodici specializzati in arte, archeologia e origini della civiltà e arte dei paesi del mondo. Tra tutti questi, tre tipologie di libri relativi alla storia dell’Iran, alla letteratura francese e all’arte della pittura hanno un valore maggiore.

In questa biblioteca ci sono le prime stampe di molti importanti diari di viaggiatori stranieri in Asia e in Iran. Nella raccolta relativamente completa delle pubblicazioni dell’Università di Tehrān e della fondazione della cultura dell’Iran con le pagine di colore blu regale, spiccano opere molto autorevoli di pittori famosi del mondo, in particolare quelli del ventesimo secolo con la stampa, la carta e le pagine preziose.

La presenza di raccolte complete di opere di alcuni scrittori francesi del diciottesimo e diciannovesimo secolo che furono pubblicate durante la loro vita danno un valore aggiunto alla collezione.

Una delle particolarità uniche di questa biblioteca che la distingue dalle altre e l’ha trasformata nello spazio di un museo, è la presenza di libri donati da parte di capi di Stato e da scrittori famosi. Tra queste personalità si può accennare a Parvin Etesāmi, Ali Naghi Vaziri, Manuchehr Ateshi, J.F. Kennedy, Walt Disney, Jawaharhal Nehru, Roloff Beny, Ghirshman e all’autografo di molti altri noti personaggi.

Tra le altre opere presenti in questa biblioteca si può accennare alle raccolte di calligrafia; tra gli scrittori di questi testi si possono citare Mir Ali Heravi, Ahmad Neirizi, Vesāl Shirazi, Zein Al’ābedin Hasani, Mohammad Esfahāni, e Mohammad Taghi Mashhadi. Tra le altre sezioni della biblioteca c’è la collezione di opere d’arte che comprende una raccolta di oltre 350 quadri.

Gli artisti le cui opere sono presenti in questa collezione come Ja’far Rukhbakhsh, Mansureh Hosseini, Nāser Avisi, Abulghāsem Sa’idi, Mahmud Farshchiān, Salvador Dalì, Joan Miro, Andy Warhol, Alen Bayash, testimoniano una parte della storia dell’arte contemporanea, in particolare il fenomeno del modernismo dell’arte iraniana negli anni trenta e quaranta.

Molti dei libri stampati di questa biblioteca, per le loro pagine artistiche e preziose e per l’impaginazione, possono essere considerati come un affascinante oggetto d’arte. Libri che sono stati collocati in scatole di pelle dipinte, di legno intagliato, di metallo lavorato, intarsiato con gioielli tra cui come dimensioni il libro più piccolo di questa raccolta è un Corano che misura 5×7 centimetri e il più grande è un atlante in latino delle dimensioni di 57×82 cm.

Il libro più antico della collezione non persiana è un libro di Josephus Flavius in latino sulla storia del popolo degli ebrei stampato a Parigi nell’anno 1609.
Il libro più antico in persiano è un Diwān di Hāfez con spiegazione di Suri che fu donato a Nasreddin Shāh Qājār. Questo nell’anno 1252 dell’Egira solare (1873 d.C.) venne pubblicato a Lipsia.

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