Tazhib (Manoscritto miniato)
Un manoscritto cosiddetto miniato è un manoscritto in cui il testo è arricchito da decorazioni quali per esempio le iniziali, i bordi, e le illustrazioni in miniatura. Nella definizione più rigida, il termine si riferisce a manoscritti decorati con oro o argento ma nell’uso comune il termine si riferisce a qualsiasi manoscritto decorato o illustrato. I manoscritti islamici possono essere indicati come opere illuminate, illustrate o dipinte.
Gli insegnanti e gli artigiani in questo campo usano quest’arte in vari libri per rendere più belle le pagine dorate dei testi letterali e religiosi, ornate da motivi arabeschi o floreali.
L’origine dell’uso di quest’arte nei libri iraniani risale all’era Sasanide. Dopo l’Islam, i manoscritti miniati furono presi dai governi islamici/arabi e vennero poi denominati “arte Islamica”.
Il manoscritto miniato ha raggiunto il suo apice quando le genti dell’Impero Selgiuchide e dell’era Timuride iniziarono a lavorare come artigiani professionisti in questo campo; divenne una vera e propria arte ed è ad allora che risalgono i manoscritti più belli.
I re chiamavano a corte pittori, rilegatori e artigiani di varie regioni dell’Iran, i quali cominciavano a lavorare nelle biblioteche della capitale; così, sono stati creati capolavori inestimabili che adornano oggi i musei iraniani nel mondo. Sebbene questa arte sia stata decelerata quando la cultura del paese fu conquistata, i manoscritti miniati sono ancora in piena regola con gli inestimabili sforzi degli eminenti e impegnati artigiani iraniani.
Come altre categorie di arte, anche i manoscritti miniati consistono di diverse scuole ed epoche, tra le quali la Selgiuchide, di Bukhara, Timuride, Safavide e Qajara. Le differenze tra i vari manoscritti riguardano principalmente i colori ed il modo in cui le lettere od i motivi sono dipinti, e queste sfaccettature manifestano i sentimenti e gli spiriti di quei tempi. Quest’arte nel IV-V secolo era considerata semplice, ma a partire dal VI secolo ha progressivamente assunto maestosità e valore.
Quando guardiamo i manoscritti miniati delle epoche recenti, possiamo trovare gli effetti salienti dei manoscritti miniati iraniani anche in altri paesi come l’India, la Turchia ed altre nazioni arabe. Gli artisti che emigrarono dall’Iran verso l’India durante il primo Impero Safavide furono i fondatori delle scuole di pittura iraniana ed indiana che crearono vari capolavori di immenso valore.
Quest’arte, grazie agli emigranti Iraniani del tempo, persiste ancora oggi in Turchia.
Per quanto riguarda la storia della miniaturizzazione del Corano, questa risale all’inizio del processo di determinazione della struttura decorativa, che abbelliva le informazioni sulla Sura, i versetti, i trenta segmenti del Corano e i segni per i versi della prostrazione. Era il periodo in cui i musulmani si interessavano di più al Corano poco a poco e si innamoravano della sua bellezza.
Le produzioni artistiche dell’era Timuride sono uno dei tipi più importanti e comuni di opere miniate. La dinastia Timuride incoraggiò e permise lo sviluppo dell’arte di scrivere libri; il Sultano Baysongor Bahador Khan era il più grande e il più importante membro della dinastia. Questo re era un artista che amava imparare le tecniche di iscrizione, calligrafia, opere miniate e pittura; ha riunito molti artisti di tutto l’impero Timuride ed ha fondato una biblioteca ad Harat per creare un centro di produzione per scrittori, cartografi, calligrafi, miniatori, rilegatori, pittori e così via. I libri religiosi di questa città sono tra i libri più preziosi e belli che siano stati prodotti finora.
I Corani che furono prodotti in quest’epoca appartenevano a Shahrokh e Baysonqor, ed erano tra i manoscritti miniati più belli. Oro e lapislazzuli erano i materiali principali che venivano usati per decorare ed illuminare i libri e il Corano stesso.
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