Hammam “Sheykh Baha‘I”
L’hammam Sheykh Baha‘i è il più famoso tra gli antichi hammam della città di Esfahan. Esso fu progettato nel 1616 da Sheikh Baha‘i, grande scienziato iraniano dell’epoca safavide, durante il regno di Shah Abbas I.
Questo monumento è iscritto dal 1998 tra le opere del patrimonio nazionale iraniano. L’acqua di questo hammam era riscaldata per mezzo di un’unica candela che rimaneva sempre accesa.
Il sistema di condutture in ceramica nel sottosuolo di questo hammam, attraverso un sistema di suzione naturale, dirigeva alcuni gas come il metano e l’ossido di zolfo alla fiaccola della cisterna dell’hammam, dove i gas bruciavano e servivano da fonte di riscaldamento. Gli studi degli archeologi mostrano che le acque reflue della città di Esfahan, per mezzo di condotti di raccolta delle acque di scarico, entravano nella caldaia dell’hammam; probabilmente Sheykh Baha‘i aveva progettato la cisterna dell’hammam in modo tale che le acque reflue del luogo si trasformassero in gas metano. Così anche una parte del limo sedimentato in questa zona era utilizzata per la produzione di biogas. Probabilmente questi gas erano inoltre raccolti direttamente dai prodotti di scarico provenienti dall’hammam stesso.
Nel corso del restauro della casa di Sheykh Baha‘i, che si trova nelle vicinanze del calidario dell’hammam, sono stati rinvenuti nel pavimento rivestimenti in ceramica e dei pozzi comunicanti che probabilmente hanno a che fare con la progettazione dell’hammam. Dunque l’acqua di questo hammam era riscaldata con un sistema “aria-gas”, cioè per mezzo del gas metano delle acque reflue della moschea Jame’ e della colatura dell’olio del frantoio di Sheykh Baha‘i che si trovava nelle vicinanze dell’hammam e di altre acque reflue convogliate alla caldaia dell’hammam. Ma come poteva una sola candela scaldare un’intera cisterna d’acqua? Le più recenti ricerche hanno rivelato che il serbatoio di questo hammam era d’oro: in considerazione del fatto che l’oro è, tra i metalli, il maggior conduttore di calore, bastava una piccola quantità di calore per produrre una grande quantità di energia e scaldare l’acqua dell’hammam.