Gilan -08
Regione Gilan      | ♦Capoluogo: Rasht   |  ♦Superficie: 13 952 km²  |  ♦Abitanti: 2 381 063 (2006)
Storia e CulturaAttrazioniSouvenir e artigianatoUsanze e CostumiDove mangiare e dormire

Contesto geografico

Dal punto di vista culturale, la regione di Gilan è una della zone caratteristiche dell’Iran che ha dato vita ad una serie di antiche tradizioni. Questa regione si trova nel nord del paese, tra le rive del Mar Caspio e le catene montuose di Elborz e Talesh. Il capoluogo della regione di Gilan è la città di Rasht e gli altri principali centri urbani sono: Astara, Astane-ye Ashrafiye, Bandar-e Anzali, Rudbar, Rudsar, Shaft, Soume Sara, Fouman, Lahijan, e Langrud.

Clima

La regione di Gilan si trova completamente in un contesto climatico umido e temperato, e rappresenta la zona più umida delle coste meridionali del Mar Caspio. I più importanti fattori che determinano il clima di questa regione sono i seguenti: la vicinanza con il Mar Caspio, la presenza di venti locali come Garmish e Bad-e Manjil, l’altitudine e il prolungamento dei Monti Elborz occidentali e dei Monti Talesh, lo spostamento delle correnti d’aria settentrionale e occidentale, e la densità dei boschi.

Storia e cultura

Con l’ausilio di alcune indicazioni e scavi paleografici, la ricostruzione del passato della regione di Gilan risale all’era precedente all’ultima glaciazione (fra 50 fino a 150 mila anni fa). Con l’arrivo di popoli nomadi ariani ed altre popolazioni in questo territorio e, in seguito, della loro commistione con gli abitanti autoctoni, apparve una nuova etnia, di cui ebbero la maggioranze i due gruppi di ‘Gil’ e ‘Deylam’. Dal principio, i capi di questi due gruppi beneficiarono di una libertà totale e non si arresero mai di fronte agli invasori stranieri o governanti di altri popoli, così come non si piegarono nemmeno davanti ai Medi. Nel VI secolo a. C., il gruppo dei ‘Gil’ strinse un’alleanza con l’achemenide Ciro e rovesciarono il governo dei Medi. Invece, nel periodo dei Sasanidi, i ‘Gilani’ persero la loro indipendenza. Dopo la vittoria degli Arabi musulmani sugli Iranici, la regione di Gilan divenne il rifugio degli Alaviti. Durante i tempi di Uljaytu, per un breve periodo, i Mongoli riuscirono ad impadronirsi di questo territorio. In seguito, i ‘Gilani’ ricoprirono un ruolo di primo piano nell’ascesa al potere dei Safavidi. La popolazione della regione di Gilan (‘Gilakiyan’) ebbe una parte rilevante nella vittoria della rivoluzione costituzionalista. Nell’anno 1287 dell’egira lunare, i ‘Gilakiyan’ riuscirono ad entrare a Tehran. Anche nel movimento di rinascita di Mirza Kochak Khan-e Jangali, la popolazione della regione di Gilan ebbe un ruolo che è da considerare come tra i più brillanti esempi della storia di questa terra.

Le immagini di questa sezione sono nella fase d’aggiornamento e verranno pubblicate al piu’ presto.

Souvenir e artigianato

I manufatti dell’artigianato e i souvenir della regione di Gilan sono: oggetti realizzati con il tornio tradizionale, oggetti di legno lavorati finemente, oggetti ornamentali intarsiati e smaltati, cesti e oggetti di paglia e bambù, oggetti di terracotta e ceramica, pittura tradizionale su zucche, cappelli e tessuti di feltro, scialli, tessuti di seta, jajim, kilim, tessuti grezzi, tessuti ricamati a mano, lenzuola e coperte tradizionali, tappeti, diversi tipi di marmellate e il dolce regionale Koluche.

Il rito “alam vâchini” (apertura dello stendardo) nella regione del Gilan

Il rito alam bandi o alam vâchini noto come uno dei rituali della festa della mietitura, è un’ usanza molto antica e popolare nel Gilan e diffusa sotto tre aspetti: tradizionale, semi-tradizionale e religioso. Lo stendardo è ricavato da alberi sacri e sempreverdi come il bosso ed è uno dei mezzi simbolici utilizzato nelle cerimonie di lutto tra gli Sciiti. Di solito questo mezzo è un lungo pezzo di legno alto cinque o sei metri sulla cui cima c’è una mano di ferro di ottone e per ricoprirlo vengono utilizzate stoffe nere e verdi a simboleggiare l’umiltà e la popolarità dei dodici Imam (che la pace sia su di Loro), rosse per ricordare il sangue e il loro martirio e infine bianche per sottolineare il loro aspetto spirituale. In questo giorno le stoffe nere del lutto che chiamano “abito” vengono staccate dagli stendardi. In questa usanza un altro segno della ricerca di protezione consiste nello sfregare lo stendardo con alcune piante per poi darle alle mucche e agli agnelli, per evitare che le bestie si ammalino o muoiano. I disegni dello stendardo, spesso immagini di pavoni, colombe, quattro vasi e pappagalli, sono tracciati su due lati e gli stendardi in passato erano spesso costituiti da una punta ma con il passare del tempo le punte sono diventate tre, cinque, sette, fino ad arrivare a ventuno.
Il rito alam vâchini nel Gilan è stato considerato il primo patrimonio spirituale nell’elenco delle opere nazionali del paese. Questo rito è una delle usanze tradizionali del Gilan nelle città di Rudbâr, Lahijân, Rudsar, Amlash, Siahakal. Questo rituale dei montanari si svolgeva in un clima di gioia i venerdì d’estate dopo il raccolto. Il rito alam vâchini degli abitanti della regione del Gilan orientale è un ricordo della festa del raccolto zoroastriana o una delle feste dell’antica Persia che con l’avvento dell’Islam ha assunto un aspetto religioso. Oggi si svolge in due forme, lutto e festa: lutto ovvero la commemorazione dell’Imam Hossein (che la Pace sia su di Lui), festa una sorta di rituale di ringraziamento. Nella prima forma si svolge nei giorni del mese di Moharram con i seguaci che si battono il petto e cantano lamenti funebri, poi vengono fatti voti e in un clima di gioia ragazzi e ragazze indossano i loro abiti più belli e le donne si vestono con abiti tradizionali colorati, si abbelliscono con oggetti di valore e montano sul cavallo o sul mulo più veloce sellato e addobbato. Coloro che non possiedono un cavallo o un mulo, in gruppo cantando canzoni tradizionali e battendo le mani, si avviano per partecipare allo spettacolo di lotta tradizionale. Il rito alam vâchini è una delle usanze pù importanti e emozionanti del mese di Moharram anche in altre zone dell’Iran come: Birjand, Sabzevâr, Masuleh, Dehaghân, Zarand, Ahvâz ecc.

Il rito geshe-bari nel Gilan

Il rito geshe-bari (accompagnare la sposa alla casa dello sposo) si svolge in diverse zone in modi particolari ed è il momento più emozionante del rito del matrimonio e il suo apice. In questa occasione l’accompagnamento musicale, canoro e le frasi augurali scaldano l’atmosfera. Nella regione del Gilan orientale, l’alberello che è stato sradicato dalla casa del padre della sposa, viene trasportato dai futuri sposi che lo piantano insieme presso la casa dello sposo. In alcuni villaggi del Gilan orientale e occidentale, la madre della sposa lega le zampe di un gallo preso dalla casa della madre dello sposo con dei fili di seta colorata alle zampe di una gallina e gli animali accompagnano la sposa fino alla casa dello sposo dove vengono sciolti i fili dalle loro zampe e sistemati in un pollaio precedentemente preparato. In molte zone del Gilan viene legata alla schiena della sposa una tovaglia con pane e farina affinchè sia accompagnata dalla benedizione di una grande prosperità e in questo modo si avvia alla casa del suo destino, ma prima di lasciare la sua casa, in ogni zona, secondo la tradizione, il fratello o lo zio della sposa si mette di fronte alla porta per portare via qualcosa da lei. Se la casa dello sposo è vicina, la sposa viene accompagnata a piedi, altrimenti se è lontana viene fatta salire su un cavallo sellato e addobbato per la festa, cavallo che deve essere maschio e non castrato. Nelle zone del Gilan orientale, la sposa, da qualsiasi corso d’acqua passi, dona una parte del suo mehrieh (1) a Fatemeh Zahrâ (che la Pace sia su di Lei) e la somma di questa donazione viene tolta dal suo mehrieh. A metà strada, lo sposo con due suoi accompagnatori va incontro allo sposa e lancia verso di lei un mandarino, un’arancia, una mela o una zolletta di zucchero e dietro a questo gesto si nasconde il significato della richiesta di benedizione e fortuna.


1- La legge islamica prevede che il contratto di matrimonio contenga obbligatoriamente l’indicazione di una dote, un regalo che il marito s’impegna a fare alla moglie.

Cucina Locale

Tra le pietanze caratteristiche della regione di Gilan si possono citare le seguenti: vari tipi di minestre, frittate tradizionale di verdure (Kuku), sughi e salse, Shami, Morgh-e Fesenjan (Morgh-e Laku), Mirza Qasemi, Baqala Qateq (pietanza a base di fave), Torsh Tare, Kuyi Khoresh (pietanza a base di zucche Halvayi), Sir Qaliye, Alu Mosamma, Anar Bij, Shesh Andaz, Sirabij, Shirin Tare Khalu Abe, Longi, Vavishka, il pesce Fibij e Mutan Jenn.

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